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Luigi Di Maio e Draghi, il retroscena. Conte, rabbia a Palazzo Chigi: fuoco amico, chi ha fatto filtrare la notizia

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Dalle parti di Giuseppe Conte non hanno preso bene le conferme dell'incontro "segreto" tra Luigi Di Maio e Mario Draghi. A Palazzo Chigi si parlava di "fuoco amico". perché è innegabile come una voce di quel peso, alla vigilia del settembre di fuoco che attende il premier tra elezioni regionali e gestione della possibile seconda ondata di coronavirus con tanto di crisi economica destinata a deflagrare, si possa tradurre solo in una conseguenza: sfiducia e caduta.

 

 

 

Che Draghi, ex numero uno della Bce, sia la personalità favorita per succedere a Conte alla guida di una maggioranza allargata, magari un governo istituzionale benvisto dall'Europa, è risaputo da tempo. La vera domanda è un'altra: chi ha avuto interesse a diffondere la notizia del faccia a faccia con Di Maio che sarebbe dovuto rimanere, appunto, segreto? Il leader occulto del Movimento 5 Stelle? Più che probabile, visto che Di Maio da quando è ministro degli Esteri sta sfruttando la Farnesina essenzialmente per rilanciare le proprie ambizioni personali e tenere in caldo la scalata a Palazzo Chigi, quando arriveranno momenti più propizi. Non a caso, suggerisce il Giornale, "tra i tanti incontri riservati avuti in queste settimane da Draghi con diversi leader politici, quello con Di Maio - che risale al 24 giugno - è stato l'unico a rimbalzare sui media". Questa tessera del mosaico si deve aggiungere all'apertura di Romano Prodi a Silvio Berlusconi. Tutti nemici giurati, fino a qualche tempo fa, uniti da un interesse comune: fare le scarpe a Giuseppi. 

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