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Renato Brunetta, l'indiscrezione: "Maggioranza liquefatta, o governo tecnico o di unità nazionale"

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Il caso della vigilia continua ad agitare il Parlamento. Si parla del mancato numero legale in aula sui provvedimenti di contenimento dell'epdiemia di coronavirus, un discreto scivolone del governo, che ieri, martedì 6 ottobre, non è riuscito a raccogliere truppe sufficienti per approvare un provvedimento decisivo, che è stato fatto così slittare. Secondo il leghista Massimo Bitonici, trattasi di escamotage da prima Repubblica, "siamo tornati a trent'anni fa", sospira in un retroscena firmato da Augusto Minzolini su Il Giornale. Sempre secondo Bitonci, il mancato raggiungimento del numero legale è un messaggio della maggioranza al premier, Giuseppe Conte, "come si faceva ai tempi del proporzionale". Insomma, il premier non potrebbe dormire sonni tranquilli. E mostra di pensarla così anche Renato Brunetta, che dice la sua nel medesimo articolo di Minzolini: "La maggioranza si è liquefatta: o un governo di unità nazionale, o i tecnici", sentenzia il deputato di Forza Italia. Poche parole per esprimere una certezza: Conte sarebbe al capolinea (quantomeno con questa formazione di governo). Ora, o un tecnico (Mario Draghi?) oppure Forza Italia e "responsabili M5s" in un nuovo esecutivo di unità (con Conte ancora premier?).

 

 

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