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Coronavirus e Vincenzo De Luca, il sospetto: "Fino a quando terrà chiusa la Campania", cosa nasconde dietro la "dittatura sanitaria"

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Vincenzo De Luca è un personaggio divisivo, che fa sempre discutere. Anche e soprattutto quando si tratta di epidemia da coronavirus. Il governatore “sceriffo” ha firmato un’ordinanza che sospende fino al 30 ottobre la didattica in presenza per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Una decisione scaturita dall’aumento pericoloso dei contagi in Campania, dove sono stati registrati oltre mille casi nelle ultime 24 ore: ma a preoccupare davvero è la pressione sugli ospedali, che a lungo andare potrebbe diventare insostenibile senza i necessari correttivi. Per Luigi De Magistris quella imboccata da De Luca non è però la strada migliore per affrontare la seconda ondata: “Il tema non è il trasporto o la scuola, ma è la sanità pubblica - ha dichiarato il sindaco di Napoli - però ce la si prende con la scuola: De Luca ha chiuso fino al 30 ottobre ma non riaprirà, si arriverà a Natale. Che dubbio c’è, con questi numeri e con l’incapacità di tenerli sotto controllo”.

 

 

Per De Magistris non vi è alcun dubbio: “Siamo all’inizio di una escalation che porterà al lockdown, magari non quello di massa come il primo ma ci stiamo arrivando”. Per il primo cittadino di Napoli si tratta di una sorta di bandiera bianca alzata dalla Regione: “Un po’ come una confessione dell’incapacità di rafforzare la rete sanitaria pubblica territoriale. De Luca dovrebbe invece commentare cosa non è stato fatto in questi mesi per evitare un provvedimento come questo, mettendo in ginocchio una comunità scolastica, una città. Non abbiamo più una rete territoriale in grado di monitorare i positivi e i contatti diretti - ha accusato De Magistris - la situazione è fuori controllo, l’assistenza domiciliare è inesistente, chiunque comincia ad avere dei sintomi anche non particolarmente gravi va a pressare sugli ospedali. Abbiamo 110 posti di terapia intensiva per il Covid su 6 milioni e mezzo di abitanti. È chiaro - ha concluso - che è una bandiera bianca, una sorta di confessione. Tutto quello che in questi mesi si doveva fare ed era prevedibile non è stato fatto”. 

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