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Recovery Fund, Luigi Bisignani: contro la "deriva autoritaria" di Giuseppe Conte anche il ragioniere generale di Stato

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La task-force voluta da Giuseppe Conte per la gestione del fiume di miliardi in arrivo col Recovery Fund, come è arcinoto, è un caso. Un grosso caso: per esempio Matteo Renzi è proprio su questa ennesima forzatura del premier che è pronto ad aprire la crisi. Senza retromarcia di Conte, toglierà l'appoggio al governo. Insomma, come se non bastassero gli sconcertanti ritardi nella stesura del piano per la gestione del tesoretto, ci si mettono anche le perdite di tempo sulla task-force. E un retroscena su quanto accaduto nelle sacre stanze, relativo a tutta questa vicenda, lo verga Luigi Bisignani, in un intervento su Il Tempo di domenica 13 ottobre (clicca qui per leggere la versione integrale). 

Bisignani, in premessa, fa il punto sul caos relativo alla (non) gestione dei fondi Europei, ricorda come l'idea della task-force sia guardata con enorme sospetto un po' da tutti, anche dal Pd e da Nicola Zingaretti. Dunque, l'uomo che sussurrava ai potenti rivela: "Tutto questo è stato anche rimarcato in modo drammatico durante un pre-Consiglio dei ministri in cui la maggioranza dei direttori generali dei ministeri si è scagliata contro l’élite di Consiglieri, di Stato e non, del Principe-Premier che, a dispetto di ogni minima regola democratica istituzionale e costituzionale, intendeva esautorare tutta l’Amministrazione per favorire dei 'nominati', scelti da un televoto ristretto composto solo da lui stesso e da Rocco Casalino, ai quali veniva addirittura garantita una forma di impunità per i prossimi sei anni, indipendentemente da chi governerà il Paese". 

 

Fatti, fino a qui, che più o meno erano trapelati. Ciò che non sapevamo, al contrario, è il fatto che contro Conte si sia scagliato anche Biagio Mazzotta, il Ragioniere generale dello Stato. Figura di assoluto rilievo istituzionale, anzi di massimo rilievo. Riprende Bisignani: "Davanti a questa edonistica deriva ‘libertaria’, perfino il Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, si è opposto con tutta la sua riconosciuta autorevolezza. E in questo caos, in cui Conte sguazza sgusciando, i nostri leader politici non riescono nemmeno a chiudersi in una stanza per trovare una via d’uscita indicando un nuovo Premier e con loro stessi al governo", rimarca Bisignani. Insomma, la deriva autoritaria del premier contestata anche dall'alto dirigente. Una contestazione che la dice lunga, anzi lunghissima, sul modo in cui si sta muovendo Giuseppe Conte.

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