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Pier Ferdinando Casini su Giuseppe Conte: "Strategia incomprensibile, così rischia la poltrona"

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Se anche Pier Ferdinando Casini parla di crisi di governo, vuol dire che per Giuseppe Conte si è messa veramente male. Lo scafatissimo senatore ex democristiano solitamente non si lascia traviare dalle voci incontrollate, consapevole com'è che in Parlamento il più delle volte vincono le spinte "conservative". Meglio tirare a campare che tirare le cuoia, per dirla alla Andreotti. Ma stavolta potrebbe andare diversamente. "Devo ammettere di non capire il presidente del Consiglio", spiega al Corriere della Sera. Conte "rimane assediato a Palazzo Chigi. Vive ogni richiesta come una minaccia e presenta provvedimenti, pensiamo a quelli sui servizi segreti, discutibili e non condivisi nella maggioranza". Insomma, la strategia perfetta per venire infiocinato da Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva, sottolinea Casini, "è solo la punta dell'iceberg" perché in tanti ormai in Parlamento ce l'hanno con l'avvocato. Non è solo questione di poltrone. "Si tratta di gestire un Paese che non riesce nemmeno a distribuire le prime dosi di vaccino. Stiamo distribuendo aiuti a pioggia. Ma lo capiamo che il Recovery fund è l'ultima opportunità per riprendere la corsa?".
 

 

 

Per sopravvivere, Conte a questo punto avrebbe una sola possibilità: "Dovrebbe essere lui stesso a chiedere ai capi partito la corresponsabilità in una situazione drammatica come quella in cui ci troviamo. Chi guida una squadra è certamente più forte se al suo fianco c'è un coro di leader di partiti a sostenerlo". Se fosse in lui, Casini si porterebbe "Zingaretti, Di Maio, Renzi e Speranza, tutti nel governo con me". Tra rimpasto o Conte ter, l'orizzonte del premier sembra segnato: "Se non perde altro tempo forse riuscirà a sopravvivere a sé stesso: dipende da lui".

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