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Matteo Salvini, la stoccata a Sergio Mattarella: "Niente elezioni? Forse al Quirinale arrivano dati sbagliati sui contagi"

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"Qualcuno ha fornito dati sbagliati a Sergio Mattarella": il leader della Lega Matteo Salvini punta il dito contro il discorso del presidente della Repubblica, che ha spiegato tutti i motivi per i quali non sarà possibile andare a votare nel breve periodo. Mattarella, infatti, ha parlato del rischio di una risalita della curva dei contagi in caso di ritorno alle urne. Per il segretario del Carroccio, però, non ci sono numeri reali che provino questa affermazione: "Io temo che qualcuno abbia fornito dati non corretti  al presidente della Repubblica. Mi riferisco alla possibilità di un aumento dei contagi in occasione delle elezioni - ha dichiarato Salvini in un'intervista al Corriere della Sera -. In Portogallo, l’ultimo Paese andato al voto, il 24 gennaio giorno delle elezioni i nuovi contagiati erano 11.721. Una settimana dopo, i contagiati erano circa la metà, 5.805 persone. E anche la Romania è andata alle urne senza aumenti".

 

 

 

Il leader leghista ha fatto notare anche che l'11 aprile si voterà in Calabria: "O c’è qualcuno che ha deciso di condannare a morte il popolo calabrese, o non mi spiego…Peraltro andranno al voto anche 1.300 Comuni tra cui cittadine come Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna. Noi siamo disponibili ad andare in Parlamento anche domani. E ricordo che nessuno vieta che a Camere sciolte il Parlamento possa approvare dei decreti". Su un'eventuale spaccatura del centrodestra su Mario Draghi, invece, Salvini è stato categorico: "Siamo quelli che sono andati al Quirinale tutti insieme e dicendo tutti la stessa cosa. A differenza della maggioranza uscente. Io credo che tutti continueremo a portare avanti le stesse idee".

 

 

 

Le elezioni, insomma, restano la via maestra per Salvini. E come promemoria sulla necessità di andare al voto, ieri sera il leader leghista ha twittato l'articolo 1 della Costituzione: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo…". Sull'ipotesi del governo Draghi, invece, il segretario del Carroccio si è espresso così: "Il punto non è il nome della persona. È lui che ci deve dire che cosa intende fare. Per noi, si possono approvare rapidamente i decreti su queste priorità, e poi andare al voto a maggio o giugno. Entro l’11 aprile si può concludere il lavoro di approvazione delle misure urgenti per il Paese". Le idee di Salvini, insomma, sono chiare: un esecutivo che intervenga adesso sulle questioni urgenti per poi traghettare tutti al voto. 

 

 

 

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