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Luigi Di Maio, il ruolo di Sergio Mattarella dietro la retromarcia su Mario Draghi: "Il Quirinale si è fatto sentire"

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Governo Draghi sì o governo Draghi no? È questo il dilemma che da due giorni a questa parte non fa dormire la notte ai grillini. Il Movimento 5 Stelle non può perdere la faccia e sostenere un banchiere (emblema di ciò che ha sempre criticato), ma allo stesso non può presentarsi alle elezioni, vista la consapevolezza di dover tornare a casa. E così Luigi Di Maio cerca di salvare capra e cavoli. Tenta in tutti i modi di non dividere un Movimento di suo già scisso. In questo senso vanno le sue parole suo nuovo governo: "No a un esecutivo tecnico, solo politico". Il ministro degli Esteri non ha citato Mario Draghi nominato da Sergio Mattarella presidente del Consiglio incaricato. Ma allo stesso tempo non ha escluso la possibilità di appoggiare un suo eventuale governo. Purché non sia tecnico.

 

 

Per Marco Antonellis però dietro la frase dell'ex leader M5s ci sarebbe ben altro. O meglio, qualcuno. E quel qualcuno sarebbe niente di meno del presidente della Repubblica. "Al Quirinale - scrive su Tpi - sono di poche parole, ma quando vogliono sanno farsi capire molto bene. Sta di fatto che i soliti bene informati giurano che dietro l’apparente svolta “draghiana” di Luigi Di Maio ci sia proprio l'”uomo del Colle”.

 

 

In sostanza Mattarella avrebbe chiesto ai pentastellati di rispettare l'interlocutore e di ascoltare cosa dice "prima di decidere”. Indiscrezioni vogliono anche ci sia stato un colloquio tra Di Maio e il capo dello Stato. Quest'ultimo sarebbe stato tranquillizzato sulla posizione di Beppe Grillo in merito al nascituro governo. D'altronde o l'ex presidente della Banca centrale europea o le elezioni. E visti i numeri che vantano i grillini nei sondaggi, forse il meno peggio è proprio un governo dell'economista. Anche a costo di andare contro gli ideali del Movimento.

 

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