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Mario Draghi, indiscrezioni: si tiene la delega ai servizi segreti. Proprio come Giuseppe Conte: e Matteo Renzi che dice?

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Mario Draghi va avanti per la sua strada e non cerca sponde nei confronti degli alleati. Intanto la tensione è salita alle stelle quando i partiti hanno saputo che Super Mario vuole tenere per sé almeno quattro posti tra viceministri e sottosegretari. E a Palazzo Chigi stanno pensando di tenere la delega ai servizi segreti. In pratica Draghi vorrebbe avere l’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Proprio come avrebbe voluto fare (e ha fatto per un periodo di tempo)  Giuseppe Conte. Mentre per la delega di Palazzo Chigi all’editoria, invece, si fa il nome del super tecnico Mauro Masi. Si parla anche una delega per la riforma del fisco: favorito Ernesto Maria Ruffini ora al vertice dell’agenzia delle entrate.

 

 

La delega ai servizi segreti fu fatta con la riforma dell'intelligence italiana del 2007. Nell'ottobre dello stesso l'allora capo del governo Romano Prodi delegò il sottosegretario Enrico Micheli. Nel 2011 il Presidente del consiglio Mario Monti inizialmente non delegò, mantenendo le sue prerogative sull'intelligence italiana. Nel 2018, anche il Presidente del consiglio Giuseppe Conte inizialmente non nominò un'autorità delegata, mantenendone la responsabilità nelle sue mani fino al gennaio 2021.

 

 

A parlare della delicata delega è stato il leghista Giacomo Stucchi, ex presidente Copasit, che ha spiegato anche la differenza come premier di assegnare la delega o tenerla per sé. "I servizi segreti sono un lavoro molto delicato che richiede attenzione e presenza costante e repentina, ci sono, infatti, situazioni da gestire in cui anche un minuto può fare la differenza. Se già sei presidente del consiglio non hai la testa e la concentrazione adeguata per occuparti anche dei servizi segreti. L’ho visto io stesso: quando c’era un delegato (Minniti) il lavoro era diverso. Più facile, immediato e costante. Quando, invece, la carica era affidata al presidente del consiglio (Gentiloni), i tempi erano più prolungati", spiega Stucchi.

 

 

 

 

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