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Lockdown, la decisione sulla nuova stretta slitta a venerdì: il governo attende nuovi dati. Indiscrezioni: alta tensione al vertice

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Attesa ieri, dunque posticipata a oggi, mercoledì 10 marzo. Ma la decisione finale sulla nuova stretta anti-coronavirus slitta ancora, a venerdì in Consiglio dei Ministri. Ufficialmente perché il governo di Mario Draghi vuole attendere dati più aggiornati sui contagi rispetto a quelli sul tavolo della cabina di regia che si era riunita nel pomeriggio a Palazzo Chigi, sotto la presidenza proprio di Draghi. Eppure, non è difficile ipotizzare che lo scontro sulle nuove misure sia molto aspro, duro, difficile da risolvere.

Retroscena di stampa infatti hanno dato conto delle frizioni tra Lega e M5s e Roberto Speranza, con Matteo Salvini e i grillini contrariati dalle richieste del ministro della Salute, che come sempre opta per il pugno di ferro. Insomma, per Draghi la situazione è già difficile da risolvere: approcci troppo differenti nella lotta alla pandemia. A questo punto, la stretta sui weekend in sostanziale lockdown con la zona rossa, come a Natale, è molto probabile che, nel caso venga attuata, parta non dall'imminente fine settimana, ma da quello successivo: Draghi, infatti, aveva preso l'impegno di comunicare con largo anticipo ogni decisione impattante, e in questo caso di tempo sembra non averne più. Il premier, infatti, vuole tutelare categorie produttive e vuole permettere ai cittadini di organizzarsi. 

Il dibattito del pomeriggio, durato un'ora e mezza, è finito con un nuovo nulla di fatto. Il Comitato tecnico scientifico, alla vigilia, aveva insistito sulla necessità di nuove restrizioni, anche per quel che riguarda le zone gialle. Ora, ufficialmente, si attende il report dell'Istituto superiore di sanità che potrebbe arrivare già in serata: le decisioni, però, slittano a venerdì.

Si discute sulle modifiche al dpcm  entrato in vigore appena 4 giorni fa. Alla cabina di regia hanno partecipato il presidente del Consiglio e i capi delegazione dei partiti di maggioranza: Maria Stella Gelmini, Dario Franceschini per il Pd, Elena Bonetti per Italia Viva, Giancarlo Giorgetti per la Lega, il ministro della Salute Speranza (Leu) e i ministri Daniele Franco, Stefano Patuanelli, Patrizio Bianchi. Presenti a Palazzo Chigi anche il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, il segretario generale Roberto Chieppa, il capo di Gabinetto di Draghi, Antonio Funiciello, il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il direttore del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli.

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