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Roberto Speranza, indiscrezioni: costretto alle dimissioni soltanto se indagato

Roberto Speranza

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Crisi nera a Palazzo Chigi: aperto un fronte giudiziario nei confronti dell'ex Commissario straordinario Domenico Arcuri e l'esperto italiano dell'Oms Ranieri Guerra. La procura di Bergamo ha aperto un fascicolo per indagare sulla vicenda del documento dell'Organizzazione mondiale della sanità che si sarebbe cercato di far sparire. A quanto si apprende, il documento avrebbe leso fortemente l'immagine dell'ex premier Giuseppe Conte. Il ruolo del ministro della Salute Roberto Speranza non è chiaro, e dovrà ora spiegare meglio la vicenda. Nonostante Speranza si trovi in cima ad un castello di carte che si sta lentamente sgretolando, il ministro non è ancora stato sfiorato dalle indagini. 

 

 

In molti non avevano capito la scelta di Mario Draghi di confermare un ministro che oggi viene considerato, non solo dall'opinione pubblica, come uno dei principali fautori del fallimento italiano nella gestione della pandemia. Giovedì scorso, 8 aprile 2021, Mario Draghi aveva ribadito con fermezza in conferenza stampa la scelta di riconfermare Speranza nel esecutivo a "larghe intese". Draghi ha detto non solo di averlo scelto lui personalmente, ma anche di averne "molta stima". Eppure, l'uomo che ci sta tenendo chiusi in casa da oltre un anno, portando sull'orlo del fallimento migliaia di imprese italiane, non sembra aver azzeccato nemmeno una decisione.

 

 

Politicamente Speranza ha perso su tutta la linea. Lo si può notare anche dalle recenti proteste che si sono fatte sempre più frequenti nelle ultime settimane. I cittadini italiani sono allo stremo e tutto questo per l'incompetenza di chi ha deciso sulle loro teste, ministro Speranza in primis. Con le sue scelte politiche, Speranza ha aggiunto alla crisi sanitaria quella economica. Senza parlare del fallimento totale nel campo nei vaccini, dalle polemiche su AstraZeneca, fino alle fasce di età decise di giorno in giorno. La domanda che si chiedono gli italiani è quindi una sola: ma perché uno dei maggiori responsabili del fallimento italiano nella gestione della pandemia si trova ancora tranquillo al suo posto? Posto che rischia tra l'altro soltanto nel momento in cui verrà indagato: questa l'ipotesi che trapela dalle sacre stanze. E, oggi, un'indagine ai danni di Speranza non sembra neppure un'ipotesi troppo lontana. 

 

 

Si tratta esclusivamente di mantenere gli equilibri politici. La stabilità nell'instabilità. Draghi ha riconfermato Speranza, poiché unica espressione rimasta al governo di Liberi e Uguali (LeU). Inoltre, Speranza gode del pieno appoggio da parte del Pd. Non tanto per le sue abilità politiche -sempre che ne abbia- ma per evitare di fare un "regalo" a Matteo Salvini, da sempre forte oppositore della politica delle chiusure attuata dal ministro. Ma ora che il popolo italiano non ci sta più, anche Speranza cambia strategia: sì alle aperture, con rigore naturalmente, ma i 20mila spettatori per la gara inaugurale degli Europei all'Olimpico di Roma ci saranno. Quindi, non riapriamo più quando "i dati scientifici lo consentiranno", ma quando il popolo italiano si scalda. E Mario Draghi sta a guardare.

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