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Giuseppe Conte, "scissione e partitino anti-Draghi": ma chi lo seguirà? Un problema di poltrone

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Dagospia riassume con "stelle cadenti" la rottura clamorosa e insanabile tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, con quest'ultimo che sfidando il garante forse non si aspettava di essere spazzato via con tale violenza. Tutto il lavoro svolto dall'ex premier negli ultimi mesi per riportare alla vita il Movimento 5 Stelle è stato vano, perché il garante ha deciso per la morte. "Il post-bomba di Grillo - si legge su Dagospia - lascia spiazzati gli esponenti del M5s, che non sanno da che parte andare. All'ex premier ormai non resta che fare la scissione e un partitino anti-Draghi. Ma chi lo seguirà, con il rischio di perdere la poltrona?". 

Di sicuro Marco Travaglio, che non vedeva l'ora che Conte desse vita a un nuovo soggetto politico schierato dalla parte opposta a quella di Mario Draghi. Però il direttore del Fatto Quotidiano, così come Rocco Casalino, non ha alcuna poltrona da perdere: ben diverso il discorso per i parlamentari, che adesso dovranno decidere da che parte stare. Ci sarà tempo per questo, intanto la delusione mista alla sorpresa è ampiamente diffusa all'interno del M5s. "Ci perdono Conte e Grillo, non doveva finire così", spiegano in tanti all'Ansa. 

"Dovevano chiudersi in una stanza e ragionare, non era un problema di Statuto ma umano", spiegava sempre all'Ansa un ex viceministro prima del post del garante che ha distrutto tutto. Un post che pare non fosse atteso da nessuno, almeno non in questa forma così violenta e definitiva nei confronti di Conte. E adesso l'ipotesi più probabile è che si arrivi a una scissione: "Conte i voti ce li ha comunque, anche se ne esce molto danneggiato", ha spiegato un deputato. Nelle prossime ore potrebbero riunirsi i big del Movimento per fare il punto, ma ormai è chiaro a tutti che la rottura è insanabile. 

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