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Tommaso Cerno, scandaloso segreto in Parlamento: "Non escludo che alcuni onorevoli si prostituiscano per essere ricandidati"

Tommaso Cerno  

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E' un sospetto pesantissimo quello di Tommaso Cerno, senatore ex dem ora nel Gruppo Misto, sui suoi colleghi: "Non escludo che alcuni si prostituiscano per essere ricandidati, non escludo niente", dice in una intervista a Klaus Davi per il talk KlausCondicio in onda su Youtube. "Quando uno smette di pensare con l'obiettivo di rimanere in un posto, in Parlamento", spiega Cerno, "se lo fa con la testa può farlo anche col corpo. Quindi non lo escludo anche se non ho mai assistito a episodi del genere". Per Cerno, comunque, "è più grave farlo con la testa che col corpo. Di forme di prostituzione intellettuale in Parlamento ne ho viste a centinaia, cioè persone che dicono una cosa e poi fanno il contrario perché hanno paura che il capobastone del gruppo, il segretario o il vicesegretario poi le escluda; vediamo una specie di codice di comportamento per cui modificano le proprie idee sulla base di quella che è una convenienza. È orrendo vedere queste cose".

 

 

Cerno parla quindi parla della questione della omotransfonbia: "Nell'omosessualità pochissimi hanno il coraggio di affermare e pubblicare le violenze perché c'è omertà e c'è paura di ciò che la gente pensa, quindi è due volte più difficile denunciare l'uomo che ti ha usato violenza perché significa anche denunciare il proprio comportamento. Uno vede il gay pride e pensa chissà cosa, invece non è così: violenze nascoste in famiglia, violenze nascoste sul posto di lavoro, violenze contro ragazzi che non hanno il coraggio di denunciarle, ce n'è in continuazione".

 

 

Quindi parla della sua esperienza: "Ci sono state delle situazioni in cui le simpatie si manifestano ma non è mai avvenuto nulla. Sono capitate avances ma in modo discreto. Ho 46 anni, se uno volesse essere corteggiato in Parlamento non è difficile", conclude Cerno. "Magari poi ti chiedono di uscire con te perché vogliono un favore, invece se uno vuole uscire lo fa per qualcosa di meglio di un favore".

 

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