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Green Pass, Claudio Borghi: "Gli emendamenti ritirati in gran parte coincidono con quelli di opposizione". Vota con FdI?

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È ormai lampante che sulla questione Green Pass ci sono almeno due anime all’interno della Lega con cui fare i conti. La prima è favorevole all’estensione del certificato verde ed è rappresentata dai governatori del Nord e dall’ala governista di Giancarlo Giorgetti; la seconda fa invece capo a Claudio Borghi, colui il quale aveva guidato il blitz in Commissione che si era tradotto nel voto contrario espresso assieme a Fratelli d’Italia.

Alla fine Matteo Salvini ha sposato la linea di Mario Draghi, che sul Green Pass non ammette scherzi o sgambetti. Il premier aveva paventato la possibilità di mettere la fiducia e così è stata trovata una soluzione di compromesso: ritirare tutti gli emendamenti di maggioranza, dunque niente fiducia ma resta il dibattito parlamentare. E quanto accaduto è stato subito commentato dallo stesso Borghi: “Ritirati gli emendamenti della maggioranza. A seguito di ciò il governo ha detto che non ci sarà fiducia e si potrà discutere in aula il decreto Green Pass - ha twittato il leghista -, mi sembra doveroso per un minimo rispetto al Parlamento”.

“Evitando la fiducia - ha spiegato il deputato leghista - si discuteranno e voteranno gli emendamenti di opposizione (sono 10, ndr) articolo per articolo, in gran parte coincidenti con quelli ritirati. È questione di forma ma la sostanza è che si discuterà e si voterà articolo per articolo”. Possibile, dunque, che a questo punto Borghi voti con Fratelli d'Italia, poiché come lui stesso scrive si tratta di emendamenti "in gran parte coincidenti con quelli ritirati". Ora, la parola passa all'aula?

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