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Quirinale, "chi fanno premier se Draghi diventa presidente". L'uomo che può fregare Brunetta

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Mario Draghi al Quirinale e Daniele Franco al suo posto a Palazzo Chigi. Questa una delle ipotesi, ma non l'unica, di cui si discute in Parlamento per il prossimo futuro politico italiano. Sono tanti i parlamentari che non vogliono le elezioni anticipate, perché più della metà non ha speranze di essere riconfermato. Inoltre la pensione scatta soltanto dopo quattro anni e sei mesi di legislatura. Con il ministro dell'Economia Franco a Palazzo Chigi, "Draghi continuerebbe a tenere d'occhio il dossier del Recovery Fund e i relativi miliardi europei", scrive il Giornale.

 

 

 

 

Sergio Mattarella ha già dato il via alle visite di congedo: il 16 dicembre da Papa Francesco, poi in autunno le visite a Madrid e Berlino, forse pure a Parigi e Bruxelles. Anche se chi appoggia Franco e "spera che alla fine Mattarella ci ripensi e che, spinto dalla volontà popolare e dalla necessità di non terremotare il quadro, resti in carica fino alle elezioni del 2023, dando al premier il tempo di finire il lavoro e ai parlamentari altri due anni circa di sopravvivenza: una cosa è schierare Draghi, un'altra il ministro dell'Economia", spiega ancora il Giornale. Ma bisogna fare i conti anche con quel che pensa Mario Draghi.

 

 

"Di sicuro Draghi, che ha più un profilo d'azione che di rappresentanza, che è vistosamente più tagliato per Palazzo Chigi che per il Quirinale", riporta il Giornale, "Il governo vive finché avrà l'appoggio del Parlamento", ha spiegato Draghi la settimana scorsa durante l'ultima conferenza stampa. Sullo sfondo ci sono anche le aspirazioni politiche di Renato Brunetta. Se Draghi finisse al quirinale la supplenza a Palazzo Chigi spetterebbe curiosamente al “ministro più anziano secondo l’età” ex L400/1988, cioè allo stesso Brunetta, con la convergenza di Forza Italia e Lega proprio su Draghi al Colle. Il governo di “salvezza nazionale” con le sue alleanza innaturali non avrebbe più ragione d’essere. E a quel punto due le alternative: elezioni anticipate con possibile vittoria del centrodestra, o una nuova alleanza giallorossa che consentirebbe all’intero centrodestra di avere mano libera all’opposizione.

 

 

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