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DiMartedì, Pierluigi Bersani brutale: "E io non chiamo l'ambulanza". Sconcerto e gelo in studio

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"No vax, sì Dux". Pierluigi Bersani non ha dubbi: quelli che si oppongono al vaccino anti-Covid "sono fascisti, e lì il Ministero dell'Interno dovrebbe pensare all'applicazione della legge Mancino". L'ex segretario del Pd, oggi esponente di spicco di Articolo 1/Mdp. L'ex avversario di Matteo Renzi, ospite a DiMartedì su La7, non esita a buttarla in politica, anche se poi dopo gli slogan e le estremizzazioni un (bel) po' strumentali torna a più miti consigli e prova ad analizzare una galassia, quella degli scettici (e dei No Green pass) decisamente molto frastagliata, contraddittoria e ben più complessa del classico binomio destra contro sinistra con cui i progressisti di casa nostra sono soliti inquadrare ogni campo della realtà.

 

 

 

 


"C'è tutta la fascia intellettuale e la questione della libertà - riconosce Bersani, facendo riferimento per esempio a Massimo Cacciari, uno che col fascismo c'entra nulla -. Poi c'è gente che ha paura, li incontro anche io. Io uso questo sistema con loro. Paura per paura. Gli mostro cosa vuole dire ammalarsi sul serio, cosa vuol dire sentire mancarsi il fiato. Bisogna aiutarli a superare una paura. No. non bisogna aver paura perbacco. Una volta passava lì il medico: c'è da vaccinarsi. E chi è che obiettava? Nessuno!". 

 

 

 

 

"Ma la società oggi è più complicata...", gli contesta Giovanni Floris.  "Sì, è più complicata... - allarga le braccia lo smacchiatore di giaguari -. Mi è capitato anche un simpatico. A Roma incontro una: "Io non mi vaccino!". "E io non chiamo l'ambulanza'. Alla fine ci siamo dati una pacca sulla spalla". Visto il clima che regna oggi nel Paese, a Bersani è andata decisamente di lusso.

 

 

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