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Giancarlo Giorgetti, "dura svegliarsi al mattino e leggere quella roba": gioco sporco, un durissimo sfogo

Ar.Mo.
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«Questa mattina al mio paese un signore mi ha chiesto: "ma è vero che stai spaccando la Lega?" C'è qualcuno che ci crede...». A raccontare l'aneddoto a un pubblico di militanti, durante un comizio elettorale a Varese, è Giancarlo Giorgetti. Accanto a lui, oltre al candidato sindaco Matteo Bianchi, c'è Matteo Salvini. Tutti sorridono, anche tra la folla si sentono risate.

 

Rappresentato da molti giornali come gran tessitore di trame dietro le quinte, e rivale numero uno del segretario e leader del partito, il ministro dello Sviluppo economico quasi si sfoga: «Cerchiamo di portare al governo il buon senso della Lega e della nostra gente. Ma è faticoso lavorare tutto il giorno, assumersi responsabilità, e poi svegliarsi al mattino e leggere qualcuno che ti spiega cosa stai facendo, cosa stai tramando...». Giorgetti cita il fondatore della Lega Umberto Bossi per smentire le ricostruzioni dei retroscenisti: «Mi ha insegnato che l'unità del movimento è sopra di tutto», dice.

 

Più tardi, nel corso di un'intervista a La Nuova Sardegna ritorna volentieri sull'argomento, liquidando la sua presunta rivalità con Salvini con una metafora calcistica: «Io e Matteo siamo complementari», dice. «Come nei giochi di squadra, ognuno gioca il ruolo: c'è chi fa il portiere, chi fa il regista, chi fa la punta». Certo, tiene a sottolineare la sua specificità e, soprattutto, la linea della responsabilità che la Lega "di governo" deve perseguire. Commentando un recente sondaggio di Euromedia Research che lo indica come il ministro verso il quale gli italiani nutrono maggior fiducia, dice: «Fa piacere la fiducia delle persone rispetto al lavoro che si sta facendo, io credo che bisogna interpretare la politica con serietà, specie nelle situazioni difficili, non si può cedere alla demagogia né alle false promesse».

 

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