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Reddito di cittadinanza, Vittorio Sgarbi durissimo: "Voto di scambio, ecco le cifre che lo dimostrano"

Vittorio Sgarbi

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A fare i conti su una delle più grande storture dell'Italia di oggi, sul Corriere della Sera, è Milena Gabanelli. Si parla del reddito di cittadinanza, l'assegno-bandiera del M5s che tante, troppe storture e sprechi ha generato. Lo stesso reddito che, oggi, è nel mirino un po' di tutte le forze politiche, con i grillini accerchiati e soli nel difenderlo. Addirittura, Giuseppe Conte ha recentemente affermato che "per abolirlo dovranno passare sul mio cadavere". Insomma, il leader difende a spada tratta il disastro. 

 

Dunque, eccoci alle impressionanti cifre snocciolate dalla Gabanelli sul Corsera. Secondo l'inchiesta, sono 123.697 i furbetti a cui, ad oggi, è stato revocato l'assegno con le 5 Stelle. E ancora, si insiste sulla necessità di rivedere le soglie: il 36% di chi lo incassa, infatti, non è povero assoluto e il 56% degli indigenti, in verità, non riceve nulla. Un lungo articolo che è una aspra critica, quasi una condanna, al reddito di cittadinanza. La Gabanelli, inoltre, nel pezzo firmato insieme a Rita Querzè, indica quali sono gli aspetti sotto i quali la misura deve essere riformata, se proprio l'abrogazione non fosse possibile. 

 

E quest'inchiesta del quotidiano di via Solferino viene rilanciata sui social da Vittorio Sgarbi, da sempre contro il reddito pentastellato, da sempre in prima fila a combatterlo con i toni tranchant, e durissimi, che lo contraddistinguono. E anche in questo caso, il critico d'arte non fa eccezione. "Sul Corriere della Sera - cinguetta Sgarbi - la Gabanelli racconta di come ben 123 mila persone ricevono soldi senza averne i requisiti. Ai 5 Stelle non interessava aiutare chi realmente avesse bisogno, ma premiare chi li ha votati. Ecco perché il Rdc è stato voto di scambio", conclude Vittorio Sgarbi con la più pesante delle accuse. Voto di scambio, appunto.

 

 

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