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Luca Morisi, Giorgia Meloni in ansia. "Qui crolla tutto", fonti riservate: il rischio per Fratelli d'Italia

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"Se andiamo avanti così perdiamo anche nel 2023". La resa dei conti nella Lega, preoccupa anche gli alleati. "Avevamo messo nel conto che la Lega potesse avere problemi", ha ripetuto Giorgia Meloni in questi giorni ai suoi. "Magari avremo qualche voto in più - ragiona un dirigente di Fratelli d'Italia -, supereremo la Lega in molte zone, ma se i candidati vanno male, anche le liste ne risentono e ci perdiamo tutti", questo il timore all'interno del partito della Meloni. "Le parole di Giorgetti hanno avuto da una parte l'effetto di ricompattare il centrodestra, almeno formalmente, alla fine di una campagna elettorale molto zoppicante, specie a Roma e Milano. L'accusa di disfattismo verso il ministro dello Sviluppo economico ha unito, ed è quasi un inedito negli ultimi mesi", ricorda la Stampa.

 

 

 

"Non vorrei che Giorgetti fosse tornato alla vecchia Lega, quella che augurava a Roma il peggio" ha detto la leader di FdI a Porta a Porta. I leader saranno domani giovedì 30 settembre a Milano e venerdì a Roma per una conferenza stampa. Licia Ronzulli di Forza Italia dà importanza alla notizia: "Il centrodestra si dimostra unito perché governa bene", dice da Trieste. E il leghista Claudio Borghi lancia un appello a tutti: "Lo vedete cosa sta subendo Salvini?".

 

 

 

 

L'incubo dei Fratelli d'Italia è che, anche con una vittoria alle politiche, Giorgia Meloni non possa governare, perché a Palazzo Chigi resterà comunque Draghi o una figura in continuità con il governo delle larghe intese. Il senatore di Forza Italia Francesco Giro minimizza, "non strumentalizzare le parole di Giorgetti", Se l'ala governista della Lega dovesse prevalere, per Meloni i piani si complicherebbero. "Non abbiamo nessun interesse a indebolire Salvini - dice un fedelissimo di Meloni - I nostri rapporti non sono idilliaci, ma una Lega desalvinizzata e centrista ci isolerebbe e Giorgia non vuole essere Le Pen". Gaetano Quagliariello, ex ministro Pdl, oggi vicepresidente di Coraggio Italia, spiega che, "Meloni deve decidere se vuole essere gollista o lepenista. Nel primo caso può essere una nostra alleata, nel secondo no".

 

 

 

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