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Reddito di cittadinanza, la sentenza del vice di Giuseppe Conte: "Non tutto ha funzionato"

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Via libera del Consiglio dei ministri alla manovra di Bilancio. Il governo di Mario Draghi ha annunciato il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, ma con grandi modifiche: dalla stretta sui controlli e sui reati che impediscono di accedere alla misura, ai nuovi meccanismi per favorire la ricerca del lavoro dei beneficiari. Questi ultimi, "occupabili", dovranno sottoscrivere il Patto per il lavoro contestualmente all'invio della domanda di reddito grillino e potranno rifiutare massimo due offerte di lavoro pena la decadenza dal beneficio.

 

 

Una misura più che giusta per Michele Gubitosa, deputato Cinque Stelle appena nominato da Giuseppe Conte vicepresidente del Movimento. "Durante la pandemia il reddito ha aiutato migliaia di persone, ma non tutto il meccanismo ha funzionato. Ora dovremo sistemare quella parte legata al reinserimento nel mondo del lavoro". Parole chiarissime quelle rilasciate al Corriere della Sera che rischiano di creare scompiglio tra i grillini, ancora convinti che il sussidio sia stato un successo (basta pensare alle parole di Danilo Toninelli, che ha esultato per la riuscita attirandosi centinaia di critiche ndr). 

 

 

Gubitosa però è convinto, da imprenditore, che "in una situazione come quella del nostro Paese, è inaccettabile rifiutare un'offerta di lavoro, se a norma di legge". Diverso discorso per il Superbonus. L'esecutivo ha confermato la sua proroga fino al 2023, poi scatta lo scarto. Fin qui nulla da rimproverare secondo il pentastellato, che invece non condivide l'estensione del Superbonus per unifamiliari e villette, ma con un tetto Isee fissato a 25mila euro e limitato alle prime case. "Non va bene. In Parlamento metteremo tutto il nostro sforzo per alzare quel limite ed ampliare la platea di beneficiari", promette chiedendo di eliminare del tutto il tetto massimo, perché "il Superbonus ha spinto la ripartenza del settore dell'edilizia, che stava vivendo una grossa crisi". Insomma, la solita pioggia di aiuti firmata M5s.

 

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