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Marta Fascina, la difesa di Matteo Salvini e gli 8 minuti di silenzio: un grosso caso in Forza Italia

Berlusconi e Marta Fsscina

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Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi e parlamentare di Forza Italia è intervenuta nella chat degli azzurri per difendere Matteo Salvini. Un messaggio dopo il quale calano otto minuti di silenzio, riporta Il Corriere della Sera in un retroscena. Ma facciamo un passo indietro. La sera di sabato 30 ottobre a Villa San Martino viene mostrata a Berlusconi l’agenzia in cui Renato Brunetta replica duramente a Salvini. Il Cav commenta: "Cosa gli ha preso a quello lì".

 

 

In mattinata infatti il leader della Lega aveva detto: "L’Italia ha bisogno di visione, bisogna guardare un po’ al medio-lungo periodo. La stragrande maggioranza dei parlamentari attualmente ha come unico orizzonte temporale il proprio collegio a marzo 2023". Il ministro della Pubblica amministrazione aveva quindi sbottato: "Dalla mia esperienza di questi otto mesi di governo non posso che dare un giudizio straordinariamente positivo del lavoro di tutti i parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione. Evidentemente, si preoccupano più della responsabilità nei confronti del Paese, che del loro seggio e di questo ne va dato atto".

 

 

Marta Fascina quindi sente il commento di Silvio e prende l'iniziativa, il telefono e scrive: "Salvini ha detto una cosa corretta. La maggior parte dei parlamentari di queste Camere, che hanno il record storico per numero di voltagabbana, ha come obiettivo la fine della legislatura, la pensione che matura a settembre 2022 e la conferma del proprio seggio". "Per otto minuti cala il silenzio nella chat", scrive il Corriere. Del resto, rivela un azzurro, "se interviene lei vuol dire che sta parlando Berlusconi".

 

 

Il primo a ripsondere è Paolo Zangrillo, fratello del medico personale del Cavaliere: "Brava Marta, è esattamente quello che si vive in Parlamento: è molto triste, ma è la verità". Quindi scrive Andrea Mandelli: "Concordo perfettamente con le giuste osservazioni di Marta". Giorgio Mulé dice che "accendere una polemica su un fronte dove non siamo il bersaglio equivale a sentirci chiamati in causa e non fa bene alla coalizione". Quindi tira in mezzo il fronte governista - Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini - "Sulle agenzie siamo gli unici a rispondere a Salvini (le cui dichiarazioni non si trovano nemmeno in agenzia)... Dunque posso dirlo? Anche oggi (come nell’elezione del capogruppo) abbiamo trovato il modo di farci male. E allora mi chiedo: chi ha interesse a dividerci?". Non rispondono Gelmini e Carfagna 

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