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Che tempo che fa, Romano Prodi sul ddl Zan accusa il Pd: "Cercavano un incidente. Era facile fare piccole modifiche"

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"Sarebbe stato molto facile fare piccole modifiche ma si è voluto strumentalizzare il tutto": con queste parole Romano Prodi, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai 3, ha attribuito anche ad Enrico Letta la responsabilità dell'affossamento del ddl Zan. Dunque il fondatore dell'Ulivo, grande punto di riferimento per il segretario del Pd, boccia senza mezzi termini il modo in cui è stato gestito il tutto in Parlamento: "Se uno vuole riformare quei piccoli aspetti della legge su cui si discuteva, bisognava andare caso per caso e si trova l’accordo".

 

 

 

Il tentativo dei dem di andare a vedere cosa poteva succedere in Aula si è risolto, alla fine, in un suicidio. La cosiddetta "tagliola" è passata e il testo è stato rispedito in commissione. "Col voto segreto si voleva creare 'l’incidente' e l’incidente c’è stato", ha detto Prodi. Che poi ha spiegato come la "prova di forza" sia stata vinta indubbiamente dalla destra. L'ex premier, però, ha anche criticato il comportamento di Forza Italia e di Silvio Berlusconi, che "su questo tema si è un po’ appiattito". Secondo Prodi, il Cav avrebbe preferito tutelare gli equilibri interni nella sua coalizione: "Un comportamento razionale".

 

 

 

Tra gli argomenti affrontati a Che tempo che fa, anche il Quirinale. L'ospite di Fazio ha già detto molte volte che non scenderà in campo come candidato e che comunque non avrebbe nemmeno i voti necessari per essere eletto. Berlusconi, invece, ce li avrebbe. A tal proposito ha detto: "Io ho 83 anni l’anno prossimo, quando si vota, più sette fa 90, mi sembra un attentato alla provvidenza. Lui ne ha molti di più, ma si vede che ha una provvidenza diversa".

 

 

 

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