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Silvio Berlusconi "ansimante", come lo ha ridotto "l'incubo del Quirinale": la testimonianza drammatica

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La corsa al Colle è stata un'esperienza particolarmente stressante per Silvio Berlusconi, che sabato scorso ha annunciato il passo indietro. Lo rivela su La Stampa Ugo Magri, secondo cui sarebbe stato molto doloroso per il Cavaliere tornare con i piedi per terra: "Sufficiente a gettarlo in uno stato di prostrazione tale che è impossibile non scorgere un nesso con l’intera domenica trascorsa all’ospedale San Raffaele".

 

 

 

Secondo l'analisi fornita dal quotidiano piemontese, quindi, ci sarebbe un nesso tra il fallimento dell'ex premier nella corsa al Colle e la sua permanenza in ospedale. Anche se ufficialmente si è parlato di controlli già programmati. Chi lo conosce, però, ha spiegato che anche a livello fisico la batosta per il Cavaliere sarebbe stata tremenda: "Venerdì quasi faticava a reggersi per effetto di troppe notti insonni e di giornate trascorse al telefono nel tentativo di convincere uno via l’altro sconosciuti 'peones', senza una vera cabina di regia, senza qualcuno in grado di tenergli il pallottoliere".

 

 

 

La Stampa rivela che il Cav, nel giorno in cui ha annunciato il ritiro, "era diventato quasi afasico, ansimante per lo stress, con le palpebre semi-abbassate", secondo le testimonianze di chi lo ha frequentato. Ecco perché la sua famiglia, la figlia Marina in primis, avrebbe fatto di tutto per convincerlo a ritirarsi. Il sogno di diventare presidente della Repubblica, insomma, alla fine si è trasformato in un incubo. Sestino Giacomoni, tra i più vicini al leader di Forza Italia, ha dichiarato: "La scelta di ritirarsi è stata la risposta più nobile agli odiatori di professione".

 

 

 

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