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PiazzaPulita, Romano Prodi e la confessione su Mario Draghi: "Perché è sceso in politica". Italia commissariata per sempre?

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A PiazzaPulita, ospita in collegamento ecco Romano Prodi. Nella puntata in onda su La7 giovedì 10 febbraio si torna a parlare di Quirinale, della rielezione di Sergio Mattarella e delle prospettive politiche in cui ora versa l'Italia. E Corrado Formigli chiede all'ex premier di commentare le parole di Massimo Cacciari da Lilli Gruber, dove parlando del bis di Mattarella puntava il dito contro la resa dei parlamentari.

 

Tesi che Prodi condivide in toto: "Devo dire però che la resa dei parlamentari ha dato un buon risultato, un buon presidente della Repubblica - risponde a Formigli -. Ma come ha detto Cacciari è la resa dei parlamentari. Il problema è proprio quello di rifare la politica, Cacciari ha ragione: è tutto sformato, sfrangiato. Dobbiamo recuperare l'idea del futuro, sennò il Paese non va avanti. Ormai i partiti sono un marchio, in cui l'elettore va e mette una croce nella scheda ma non sa assolutamente quale sia il prodotto interno. C'è stato un dibattito sui programmi di fondo, sulle scelte? No, non c'è stato. È sfaldata la struttura del Paese", afferma Prodi. Il quale poi ribadisce: "Fortunatamente abbiamo un presidente serio, bravo e democratico".

 

Dunque Formigli sposta i suoi riflettori su Mario Draghi, il premier che ambiva al Colle. E chiede: "Draghi potrebbe essere premier anche dal 2023?", ossia dopo le prossime elezioni, così come diversi tra le forze politiche iniziano a chiedere e ventilare. "Sì, il problema è vedere se la situazione politica lo permetterà - risponde un poco profetico Prodi -. Tra adesso e la fine del 2023 abbiamo le elezioni, nessuno può dire che risultato possono dare. Quando ci saranno i risultati del voto, il presidente della Repubblica dovrà dare l'incarico di governo a chi ha più possibilità di rappresentare un governo duraturo. Certamente Draghi è venuto nella politica italiana per essere una risorsa di lungo periodo. Se gli eventi lo permetteranno e se lui lo vorrà", conclude Romano Prodi. Insomma, il Draghi-bis è assolutamente possibile.

 

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