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Matteo Salvini, "scusi lei spaccia?". La citofonata, il leghista trionfa in tribunale: sinistra muta

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La citofonata di Matteo Salvini nel quartiere Pilastro a Bologna, tanto discussa e criticata, si è conclusa in un nulla di fatto sul piano legale. La procura della Repubblica ha chiesto l'archiviazione e proprio oggi è arrivata la decisione del gip: il leader della Lega non ha commesso alcun reato. Il fascicolo per diffamazione a suo carico è definitivamente archiviato. I fatti risalgono al 21 gennaio 2020, mentre era in corso la campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna.

 

 

 

All'epoca il segretario del Carroccio, su segnalazione di alcuni residenti, decise di citofonare a un appartamento di quel quartiere, dove si sospettava ci fosse una certa attività di spaccio. Salvini, allora, chiese: "Mi scusi, lei spaccia?". Il gesto, come ricorda il Giornale, fu ripreso e il video divenne subito virale, scatenando le polemiche di molti. Il leader leghista, poi, finì per essere coinvolto in un'inchiesta per diffamazione, che però oggi si è conclusa in maniera definitiva a suo favore. 

 

 

 

L'archiviazione è stata disposta anche per Anna Rita Biagini, la signora che aveva accompagnato Salvini in quel quartiere. Stando a quanto stabilito dal giudice, quindi, l'intento del segretario non era diffamare. Il suo obiettivo era solo quello di denunciare e portare alla luce ciò che la gente della zona lamentava a gran voce. Secondo il giudice, infatti, si parla di "manifestare l'urgenza dell'intervento politico nel quartiere, ove lo stato di degrado ha compromesso le abitudini di vita dei cittadini esasperati".

 

 

 

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