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2 giugno, Matteo Salvini: "Chi si ferma è perduto", scatta il vergognoso attacco della sinistra

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Matteo Salvini ormai non può più nemmeno fiatare. La sinistra è in agguato ed è pronta a sfruttare ogni minimo, piccolo scivolone. E questa volta il copione si ripete con il post sui social per il 2 giugno scritto dall'ex titolare del Viminale che finisce subito nel mirino dei kompagni. Salvini di fatto accompagnando una sua foto in cui sorride con alle spalle un albero di nespole, ha scritto in un posto questa frase: "Buon #2giugno a chi farà qualche giorno di vacanza, io parto da Roma direzione Milano, nei prossimi giorni incontri coi cittadini in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Sicilia e Lazio. Chi si ferma è perduto!". Notate nulla di strano? Per quasi tutti il messaggio di Salvini rientra nei consueti post dei politici di casa nostra per augurare una "buon 2 giugno" a milioni di italiani. Doceva "quasi" per tutti.

 

Già perché la malizia della sinistra ha visto in quel "chi si ferma è perduto" una citazione del Ventennio. Se dovessero processarci per tutte le volte che usiamo un'espressione così quotidianamente, i tribunali di tutta Italia sarebbero molto più intasati di quanto non lo siano già adesso. Ma tant'è. Sentire come l'ha presa Nicola Fratoianni di Sinistra italiana: "Ma proprio il giorno della Festa della Repubblica Salvini doveva utilizzare una delle frasi più famose di Benito Mussolini? Ma il segretario della Lega c’è o ci fa?".

 

La frase venne pronunciata da Mussolini nel maggio del 1938 a Genova. Ma di fatto è entrata nel parlato quotidiano di milioni di italiani. Forse a sinistra non se ne sono accorti. Ma si sa, ogni occasione è buona per attaccare in modo vergognoso Salvini. 

 


 

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