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Giorgia Meloni, Luigi Bisignani: il piano della sinistra per farla fuori

Luigi Bisignani

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Luigi Bisignani lo chiama il "patto della macedonia". Un patto appunto "a base di Meloni (Giorgia, ndr), da fare a pezzi, e occupando militarmente il potere quanto più a lungo possibile prima di andare al voto, secondo la miglior tradizione della sinistra governativa". È questa insomma l'idea di Enrico Letta per ritardare il più possibile le elezioni politiche e "fregare" la leader di Fratelli d'Italia.

 

 

Scrive su Il Tempo Bisignani che "la manovra è davvero ardita, considerando anche la riorganizzazione interna che faticosamente sta portando avanti Letta tra le sue scalmanate anime (Franceschini, Guerini, Margiotta, Orlando)". E aggiunge: "Per non parlare delle fibrillazioni in corso in casa Lega e Cinque Stelle, con Salvini in difficoltà, più apparenti che reali, e 'Giuseppi' Conte, lui sì in rovinosa caduta per manifesta incapacità, persino come aspirante capopopolo, dopo essere stato disastroso 'premier per caso'".

 

 

Tant'è. Il piano di Letta e dei "suoi sicari", prosegue Bisignani "punta ad allungare il brodo per arrivare all'estate 2023, procedere all'occupazione definitiva delle più prestigiose cariche pubbliche in scadenza, da Eni a Enel, da Leonardo a Poste Italiane, ipotecando così la politica industriale italiana dei prossimi anni". Una strategia quella del segretario del Pd che "si è già svelata con la presa di Cdp, dove la paralisi regna ormai sovrana, essendoci stata una 'pulizia etnica' perfino dei dirigenti di seconda fascia della passata gestione, di Snam, con un manager a digiuno di gas, di Fincantieri, cui con l'uscita forzata di Giuseppe Bono, che l'ha resa grande, non è stata assicurata un minimo di continuità e, infine, con la promozione in Sace di Alessandra Ricci, considerata da sempre la nemica numero uno delle aziende pubbliche".

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