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Otto e mezzo, Lilli Gruber a Conte: "C'è qualcuno dietro Di Maio?". Il nome che fa tremare il governo

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Cerca subito il bersaglio grosso, Lilli Gruber. In studio a Otto e mezzo c'è Giuseppe Conte, per la prima intervista dopo la scissione nel M5s voluta da Luigi Di Maio. Nell'anteprima che precede il break pubblicitario, la padrona di casa cala l'asso: "Di Maio si dovrebbe dimettere da ministro degli Esteri?", domanda a Conte. L'ex premier svicola solo apparentemente: "Io le dimissioni non le chiederò A Di Maio dico: interroghi la sua coscienza". Un modo molto democristiano, e fintamente signorile, per suggerire che se Di Maio ce l'avesse, una coscienza, forse avrebbe già rassegnato le dimissioni dalla Farnesina, dove è arrivato in quanto esponente di spicco del Movimento che ieri ha demolito proprio in materia di politica estera. 

 



Dopo il primo intervallo pubblicitario, la Gruber torna in studio a La7 in formissima. La domanda delle domande è presto servita su un piatto d'argento. Conte parla del "lavorio" che ha preceduto la scissione, "che certo non può essere stata frutto di poche ore, ieri". La tesi, nemmeno troppo velata, è che Di Maio abbia iniziato a lavorare da tempo al suo progetto solitario, magari fin dall'elezione per il Quirinale a inizio anno.  

La Gruber, Conte e la battuta su Draghi: guarda qui il video di Otto e mezzo

"Ma qualcun'altro ha contribuito a questo lavorio?", domanda la Gruber. L'allusione è al premier Mario Draghi, considerato da molti il grande sponsor della scissione. "A chi si riferisce? Sia più esplicita", risponde Conte con un sorriso che la dice lunga. Non vuole essere lui a tirare in ballo il premier, ma l'obiettivo comune e quello. Appuntamento a ottobre, quando, suggerisce il leader del Movimento, i nodi potrebbero venire al pettine sulla finanziaria. 

 

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