
Centrodestra, "chi trama contro Giorgia Meloni": cosa sa Luigi Bisignani

Pessimi segnali dal centrodestra. “Berlusconi-Meloni-Salvini non riescono neppure a fissare un pranzo di lavoro, divisi come sono su tutto”, scrive sul Tempo Luigi Bisignani, secondo cui milioni di potenziali elettori fanno fatica a sentirsi rappresentati dai tre leader nazionali. Quest’ultimi “giocano da soli e non per la squadra” e “come galletti nel pollaio, si beccano a distanza, tra videomessaggi e post”.
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La proposta di Bisignani è la seguente: “Visto che i tre non riescono ad accordarsi su niente, perché non si pensa a cambiare almeno la regola che serve solo a bloccare lo schema, quella secondo la quale il partito che raccoglie più voti indica il presidente del Consiglio?”. Secondo l’ex faccendiere a nessuno dei tre leader del centrodestra sarà permesso di salire a Palazzo Chigi: “Lo sanno benissimo a causa di un carosello di veti incrociati tra gnomi della finanza e burocrati europei. E perché non si comincia quindi a ragionare su un premier e su ministri riconoscibili, e soprattutto competenti?”.
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“Questa - prosegue Bisignani - potrebbe essere la dimostrazione concreta che c’è davvero visione comune e che l’unione è vera e non creata solo per convenienza elettorale. I nomi ci sono, da Tremonti a Casini, dalla Belloni allo stesso Crosetto, da Massolo alla Moratti. Se il centrodestra si mette il vestito dell’alternativa sarà inutile piangersi addosso quando si voterà”.
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