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Mario Draghi, "una chiamata internazionale": la mossa che può ribaltare tutto

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Solo una "telefonata internazionale" potrebbe convincere Mario Draghi a restare al suo posto. Perché in Italia Sergio Mattarella è riuscito soltanto a far togliere la parola "irrevocabili" da "dimissioni". Riporta Francesco Verderami in un retroscena sul Corriere della Sera che è appunto a "una telefonata internazionale che si aggrappano per le residue speranze. Perché Giorgetti dopo aver evocato 'i supplementari', dopo ventiquattr’ore ha dovuto constatare che sono di fatto già scaduti e che 'a questo punto è meglio non perdere altro tempo'".

 

 

Da parte sua anche Matteo Renzi, "che sta chiamando a raccolta gli italiani con una petizione popolare per dire a Draghi di non mollare", ieri pomeriggio ha convocato il gruppo dirigente di Italia Viva avvertendoli di cominciare a preparare le liste elettorali: "Tanto noi abbiamo una storia da raccontare", avrebbe detto.

 

 

Insomma, si spera in qualche telefonata dall'estero che possa essere decisiva. "Da Washington e dall’Europa, che ieri hanno fatto sentire pubblicamente le loro voci di sostegno al premier". Pare da fonti autorevoli che una conversazione con Emmanuel Macron sia già in programma. "Solo che non si sa se la conversazione avverrà o sia già avvenuta, perché Draghi non passa per il cerimoniale se deve sentire i partner. Usa il suo cellulare. Ne sanno qualcosa i diplomatici italiani, che vivono questa condizione come un incubo".  

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