Berlusconi durissimo contro Carfagna e Gelmini: "Hanno rinnegato la loro vita, che fine faranno"
Si dice "amareggiato" Silvio Berlusconi per l'addio a Forza Italia delle sue ministre, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. "Amareggiato" ma anche molto adirato. Usa infatti parole durissime il Cavaliere che accusa i fuoriusciti di aver rinnegato prima di tutto sé stessi: "Sono ovviamente amareggiato, sia per la scelta sia per il metodo che hanno voluto seguire", dice in una intervista a Il Giorno. Berlusconi fa sapere che non si aspettava lo strappo: "Ho continuato a illudermi fino all'ultimo che prevalessero le ragioni della coerenza e anche della convenienza. Non mi sarei aspettato una scelta del genere da persone con una lunga esperienza politica, maturata tutta al nostro interno in ruoli di responsabilità". Essi, prosegue il Cav, "hanno rinnegato non me, ma i loro elettori, la loro storia, la loro vita: un comportamento poi che non ha davvero portato fortuna a chi lo ha posto in essere prima di loro".
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Infatti, osserva Berlusconi, "l'idea di un centro disancorato dal centrodestra porta ovviamente a creare un finto centro, alleato alla sinistra. Il contrario di quello che accade in Europa, di quello che chiede il Ppe. L'idea di una coalizione che vada da Calenda e dalla Bonino all'estrema sinistra di Speranza certamente mi preoccupa ma al tempo stesso mi fa sorridere".
Quindi, prosegue il leader di Forza Italia, "il futuro governo di centrodestra avrebbe bisogno di un'opposizione seria e qualificata, non di un confuso agglomerato di sigle e di leader senza seguito. Il fatto che Enrico Letta sia pronto a seguire questa strada - avrebbe tenuto anche i grillini se appena avesse potuto - non mi stupisce ma mi preoccupa. Quello che mi lascia esterrefatto è che persone con la nostra storia e i nostri valori pensino di poter stare in quel progetto, in quel Campo Largo sempre più simile a un Campo Santo".
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Infine, su Giorgia Meloni premier, il Cavaliere sostiene che la leader di Fratelli d'Italia, "come Matteo Salvini, come tanti esponenti di Forza Italia e degli altri partiti della coalizione ha tutte le carte in regola e l'autorevolezza per guidare un governo di alto profilo, credibile nel mondo, saldamente legato all'Europa e all'Occidente. Di tutto questo è garanzia la nostra stessa presenza". Dal vertice di ieri 27 luglio, conclude Berlusconi, "esce un centrodestra unito, non sui posti ma sulle idee, sul programma, sui progetti per l'Italia e anche - ma questo è secondario - sui criteri per indicare il candidato premier". "Abbiamo ancora molto lavoro da fare ma i presupposti sono ottimi, si lavora con lealtà e cordialità reciproca, ma soprattutto con la consapevolezza della grande responsabilità che abbiamo verso gli italiani e delle grandi attese che la maggioranza degli elettori ripongono in noi".