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Silvio Berlusconi, la frenata: "Non ho ancora deciso..."

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Un Silvio Berlusconi a tutto campo, quello ospite a Non stop news su RTL 102.5. Il leader azzurro - in piena campagna elettorale - tocca tutti i principali temi della politica in vista delle prossime elezioni del 25 settembre. Vi riportiamo di seguito l'intervista integrale, domande e risposte.

Quali sono i punti cardine del programma di Forza Italia che contraddistinguono la campagna elettorale?
“Forza Italia rappresenta la parte liberale, cristiana europeista del centrodestra italiano. Le priorità sono quelle per cui ci siamo sempre battuti: la lotta contro oppressione fiscale, da realizzare con la flat tax al 23% al massimo uguale per famiglie e imprese, la lotta contro l’oppressione burocratica, abolendo il regime delle autorizzazioni preventive, cosicché per costruire una casa o per avviare un’attività basti inviare una raccomandata al comune di residenza, prevedendo controlli e multe salate per chi non è in regola. Infine la lotta contro l’oppressione giudiziaria, realizzando la separazione delle carriere, in modo che accusa e difesa siano davvero sullo stesso piano. Vogliamo anche aiuti ai giovani, che non hanno bisogno di sussidi ma di opportunità. E poi attenzione ai più deboli, per anziani e disabili, a loro vogliamo garantire una vita serena con una pensione minima di mille euro al mese per tredici mensilità, compresa quella categoria che non ha mai pagato contributi perché ha lavorato in casa per mantenere i figli: parlo delle nostre mamme e delle nostre nonne. Infine l’ambiente: un milione di alberi all’anno per realizzare boschi nelle città, solo un aspetto di un progetto molto più vasto che va dalle energie rinnovabili alle ricerche per un nucleare politico, come ci è stato indicato dall’Europa”. 

 

 

Che idea si è fatto delle manovre del centrosinistra: Calenda che va con Letta?
“Non crea alcuna difficoltà per FI e centrodestra. Carlo Calenda è stato ministro di due governi di sinistra ed è europarlamentare eletto nelle liste del PD, si è definito più volte di centrosinistra, quello è il suo approdo naturale. Non è importante occuparsi di Calenda. Tutta questa operazione è servita a loro per ingannare gli elettori moderati per portarli nel campo della sinistra. Hanno fatto un accordo per impedire alle destre di Governare. Ovviamente non ci riusciranno. Trovo molto triste che tanti leader politici si mettano insieme (dall’estrema sinistra - gli ex grillini – dai cattolici ai radicali, fino a certi cosiddetti liberali) non per realizzare un progetto per l’Italia, ma per mettersi contro qualcosa e contro qualcuno. E ‘ un vecchio vizio della sinistra, che essendo divisa e povera di idee, per stare insieme deve trovare un avversario da combattere. Per loro è fondamentale”

Quindi ha ragione Matteo Renzi che corre da solo?
“E’ un intelligente giocatore di scacchi nei palazzi della politica, ma nel Paese non rappresenta nulla. Se davvero volesse costruire un centro e non soltanto disperdere dei voti lo farebbe con noi. Il nostro è l’unico centro possibile in Italia”

Ha sentito Renzi?
"Non ci siamo sentiti”

Si continua a dire che nella coalizione a trionfare sarà Giorgia Meloni. Non ha fatto parte del governo Draghi. Questo ha pagato, come strategia? Oppure quali sono i veri meriti di Meloni?
“La scelta di non partecipare al governo Draghi appartiene al passato. Noi abbiamo preferito essere protagonisti di una azione di Governo che ha fatto ripartire il Paese e contenuto la pandemia. Ora dobbiamo guardare al futuro. Giorgia è stata una brava ministra di un mio governo, non manca di tenacia e di coraggio, ha ridato prospettiva a una comunità politica di destra che è da sempre una parte importante dell’elettorato italiano. Contro di lei è in atto una demonizzazione vergognosa, come è stata fatta di volta in volta contro tutti i leader del centrodestra che hanno avuto successo nei sondaggi. È accaduto anche nel 2009 quando il mio governo e io, dopo la meravigliosa gestione dell’emergenza legata al terremoto, è partita la campagna demolitrice che due anni dopo ha portato alla caduta del mio governo, l’ultimo governo scelto dagli italiani. Da quel governo ad oggi, tutti i governi che si sono susseguiti sono stati oggetto di compromesso e mai del voto degli italiani”. 

La Lega cala nei sondaggi rispetto al 2018. Ci sono stati errori imputabili a Matteo Salvini?
“Non credo. Se la Lega ha pagato prezzo elettorale ad un atteggiamento responsabile verso il governo, quello che può sembrare insuccesso numerico è un successo politico. Noi e la Lega abbiamo molte cose in comune, ma il linguaggio e gli atteggiamenti di Salvini non sono i nostri, così come diversa è la nostra storia”. 

Qual è la sua squadra di governo ideale, ad oggi?
"Un governo di alto profilo, che sia credibile in Europa e nel mondo, anche grazie alla presenza di eccellenti individualità dell’economia, cultura, scienza e anche dell’amministrazione al fianco di esponenti dei partiti che ne faranno parte. La ripartenza dell’Italia è appena cominciata, dobbiamo implementarla e consolidarla. Mi auguro si possano rendere noti i nomi prima delle elezioni, così da consentire agli elettori di orientarsi”. 

Ministri: in queste ore si parla di Tajani, Bernini e Ronzulli.
"Sono tutti di alto profilo. Penso che potranno essere tra i ministri indicati dai partiti".

 

L’hanno segnata le uscite da Forza Italia in un momento così cruciale per il Paese? Dalla Gelmini a Brunetta. Che pensa?
“Ne ho preso atto con amarezza e con una delusione personale. Mi chiedo: verso i loro elettori come si sentono? Dopo essersi battuti contro la sinistra per tutta la vita ora sono dalla parte della sinistra, dalla parte dei nostri storici avversari, gli autori degli insulti verso me, loro e verso i nostri elettori. E’ davvero una cosa che non capisco, neppure come calcolo di convenienza, perché se hanno pensato di spostare i nostri voti verso Calenda, dopo l’accordo con la sinistra è chiaro che quei voti serviranno solo a lasciare il governo nelle mani del Pd. Chi è soddisfatto di come sono andate le cose negli ultimi dieci anni, delle tasse che paga, della pensione che prende, di come è gestita l’immigrazione, può votare per loro o per il Pd, che in fondo sono la stessa cosa”.

Si candiderà?
“Non ho ancora deciso, ma le notizie su una mia ambizione alla Presidenza del Senato sono totalmente e assolutamente infondate. Forse mi candiderò per il Senato. In Italia ci sarà un governo di centrodestra. In Europa, insieme al mio partito, credo di poter svolgere un ruolo importante”.

Silvio Berlusconi presidente del Consiglio? 
No. L’ho fatto per quasi dieci anni, nessuno come noi ha fatto un Governo che ha realizzato tante cose. L’università di Siena ha detto che abbiamo fatto più e meglio di 50 governi messi insieme. Adesso bisogna lasciare che ci sia qualcun’altro che può fare ancora delle buone cose”.

Avrà successo Forza Italia?
“Sin passato sono partito dal 10% e sono arrivato al 21%. Adesso mi sono messo ancora in campagna elettorale e penso che non dobbiamo chiudere a meno del 20%”.

C’è stata una forza politica, il M5S, che nel 2018 ha preso il 33% dei voti. Oggi che cos’è?
“Un movimento in assoluto disfacimento, c’era già qualcosa che diceva chi fossero questi parlamentari: l’87% di loro non aveva mai lavorato in vita sua. Nel 2018 con il 33% credo abbiano interpretato bene la voglia di novità e di cambiamento di molti elettori italiani”

Pagherà la scelta fatta da Luigi Di Maio, di svincolarsi dal Movimento?
“Non credo proprio. Adesso, anche i loro elettori credo che si siano accorti la vera sostanza del M5S. Lui, Di Maio, ha una serie di dichiarazioni di prima in assoluto contrasto con quelle che fa ora. Non voglio dare giudizi, ma gli elettori credo li daranno”

Ha più sentito Mario Draghi dopo la caduta del governo?
“Non l’ho sentito. Non c’è stata occasione per sentirlo, io sono sempre stato dalla parte del Governo. Gli abbiamo dato 55 volte la fiducia, il suo governo poteva andare avanti fino a fine legislatura senza il Movimento 5 Stelle che aveva abbandonato la maggioranza mettendola in crisi, ma sono subentrate altre logiche, ma non per nostra responsabilità. Voglio escludere in maniera assoluta ogni nostra responsabilità nella fine del governo Draghi”. 

Qualcuno insinua che a far cadere il governo siano stati gli amici di Putin. Ci sono amici di Putin, in italia, tra le forze politiche?
“I miei rapporti personali con Putin erano in un contesto assolutamente diverso, hanno portato alla firma del trattato di Pratica di Mare che ha messo fine a oltre 50 anni di guerra fredda. Credo che i miei rapporti con Putin siano da giudicare in passato come assolutamente divisi. Adesso sono deluso della situazione in Ucraina”.

Ciò che salta all'occhio è che lei parla come nel 94, facendo riferimento al miracolo italiano. Vuole ritornare quel Berlusconi?
Nessuno può tornare indietro ed essere quello che è stato 28 anni fa. Credo di rappresentare da sempre una persona capace che ha dimostrato nella sua vita di saper fare molte cose. Qualcuno ha detto ieri che nessun imprenditore italiano può essere paragonato a me, mi ha fatto molto piacere. Quando sono stato al governo credo di aver fatto molto bene. Siamo stati i soli, in oltre 50 governi della storia della Repubblica, a non aumentare le tasse, anzi: ad abbassare la pressione fiscale portandola sotto il 40%, al 39%, ora siamo al 43,6. Siamo stati i soli a mantenere la disoccupazione sotto la media europea, abbiamo abolito il servizio militare obbligatorio e abbiamo azzerato lo sbarco dei clandestini, prima che la sinistra permettesse l’invasione incontrollata. Nel 2010, con il nostro Governo, sono stati solo 4.200 i clandestini sbarcati in Italia. Con la nostra straordinaria politica estera abbiamo messo d’accordo Usa e Nato a mettere fine alla Guerra Fredda. Possiamo essere orgogliosi di quello che siamo riusciti a fare in quasi dieci anni di responsabilità a Palazzo Chigi”.

Com'è lo stato di salute dell'economia in Italia in questo periodo?
“Non stiamo male. Abbiamo buone notizie per l’aumento della Borsa e discesa dello spread, l’aumento del numero dei lavoratori. Però, bisogna vedere come vanno le cose da qui in avanti, perché siamo in mezzo a pandemia, guerra, inflazione e ora anche alla siccità. Il nuovo governo dovrà lavorare molto, dovrà subito tirarsi su le maniche. Quindi, auguri”.

Emozionato per l’inizio del campionato di calcio con il suo Monza in Serie A?
“Un traguardo storico, che doveva arrivare un anno prima, poi abbiamo trovato un certo arbitro che ci ha negato un gol. Monza è una piccola città, lo stadio lo abbiamo portato ad avere 16mila posti, sempre pochi, e questo non ci dà la possibilità di pensare a grandissimi risultati. Speriamo, anche grazie alla campagna acquisti che abbiamo fatto, di non sfigurare, e di restare certamente in Serie A”. 

Anche perché il traguardo successivo è la Champions. 
“Queste sono solo battute che faccio..."

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