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Luca Lotti fatti fuori dal Pd, "il vero motivo": l'ombra del Quirinale

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La telenovela dell'estate si chiama Pd. La notte dei lunghi coltelli in cui Enrico Letta ha messo a punto le famigerate liste elettorali ha lasciato sul campo feriti e qualche morto eccellente, oltre al fisiologico codazzo di polemiche interne, una consuetudine al Nazareno ma che stavolta sembra destinato a gettare ombre di veleni e rancori da qui al 25 settembre, e oltre. C'è chi addirittura ipotizza che molti, tra i dem, stiano tramando per cuocere a fuoco lento il segretario, per arrivare alla sua defenestrazione il 26 settembre, poche ore dopo il verdetto delle urne che, si presume osservando i sondaggi di queste settimane, dovrebbe spedire il Pd all'opposizione.

 

 



Nel frattempo, però, è in atto un regolamento di conti interno: Letta ha deciso di de-renzizzare definitivamente il partito, che in queste legislatura aveva in Parlamento ancora moltissimi onorevoli scelti direttamente dall'ex premier. Tra questi, Luca Lotti, ex fedelissimo di Renzi che aveva scelto di non seguire l'amico in Italia Viva. Per molti maliziosi, era una strategia per condizionare ancora la vita e le scelte della "casa madre". Lotti è esponente di spicco di Base riformista, la stessa del ministro Guerini e del capogruppo Marcucci, la più "pesante" nel partito,. nonostante tutto. Aver fatto fuori "il Lampadina" sembra un avvertimento all'anima renziana del Pd. Secondo Dagospia, però, la sua epurazione dalle liste non sarebbe "una vendetta". La vicenda, semmai, "rientra nell’attenzione con cui il Nazareno valuta le storie personali e giudiziarie dei suoi candidati". Lotti, ricorda il sito di gossip politico fondato e diretto da Roberto D'Agostino, "è a processo nel caso Consip con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio" e per lui la Procura di Firenze ha chiesto (unitamente a Renzi, Boschi e Carrai) il rinvio a giudizio nell'ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nei finanziamenti alla Fondazione Open.

 

 

 

 

Ci sarebbe poi "l'ombra del Colle" ad arricchire il tutto. "In zona Csm, presieduto dal presidente della Repubblica Mattarella, nessuno ha dimenticato che Luca Lotti incontrava all’hotel Champagne di Roma, Luca Palamara e Cosimo Ferri con cui discuteva di nomine nella magistratura", ricorda maliziosamente Dagospia. Un ingrediente ancora più piccante ad arricchire la trama della soap.

 

 

 

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