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Matteo Salvini, scontro al vetriolo con Letta: il leghista travolge il Pd

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Scontro al Meeting di Cl a Rimini tra Matteo Salvini ed Enrico Letta. "Sulle sanzioni alla Russia bisogna guardare i numeri: l'avanzo commerciale della Russia è 70 miliardi di dollari, per la prima volta nella storia il sanzionato ci guadagna", tuona il leader della Lega. "Chiedo di valutare l'utilità dello strumento: se funziona andiamo avanti ma se funziona al contrario rischiamo di andare avanti dieci anni: uno strumento che doveva dissuadere Putin nell'attacco finisce con il favorirne l'economia". Insomma, conclude Salvini "Non vorrei che le sanzioni stiano alimentando la guerra. Spero che a Bruxelles stiano facendo una riflessione". Ma "sull'Ucraina la Lega farà quello che gli altri Paesi democratici ed occidentali fanno. Comunque vadano le elezioni la collocazione internazionale dell'Italia non si cambia".

Parole che fanno saltare dalla sedia il segretario del Pd. "La cosa peggiore che si possa fare è dare segnali di cedimento a Putin: su questo l'Italia deve essere molto netta, mantenere le sue alleanze, e non cambiare linea. Farlo vorrebbe dire darla vinta a Putin che sta ricattando l'Italia e la Ue. Al ricatto non si risponde con il cedimento". "L'Italia deve immediatamente intervenire con un tetto sul costo dell'energia legato a un periodo di prezzi amministrati. Lo possiamo fare subito. Passare a un sistema di prezzi amministrati per i prossimi 12 mesi", aggiunge Letta. "Sulla complessiva questione energia è assolutamente necessario un intervento il più rapidamente possibile, ritengo che sia cogente e necessario", "bisogna far salire immediatamente il livello di intervento. Alcune cose vanno fatte subito, alcune dopo il voto". 

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