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Vittorio Feltri: "Liz Truss sì ma Giorgia Meloni no? Gli italiani prendano lezioni di democrazia"

Vittorio Feltri

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Cosicché l'Inghilterra, per la terza volta nella sua lunga e gloriosa storia, avrà una premier donna, la signora Truss, che non è l'abbreviazione di Trussardi (confezioni di lusso italiane). La nuova governante è nata e cresciuta in una famiglia brutalmente di sinistra, mentre lei, giovane di soli 47 anni, è una solida conservatrice, esattamente come la nostra Meloni. La differenza fra le due dame è che la britannica è rispettata e in molti casi adorata, l'italiana invece è ferocemente vituperata. Perché questa abissale discrepanza fra le due signore entrambe di destra?

Il problema è molto semplice. Gli inglesi hanno praticato per secoli la democrazia alla quale si adeguano con grande eleganza, mentre noi poveri cafoni stiamo ancora litigando come cani e gatti sul tema fascismo e antifascismo. Se qui uno non è di sinistra, povero lui, è subito accusato di essere un tardivo tifoso di Mussolini e viene indicato come adatto a finire a testa in giù in piazzale Loreto, a Milano.

 

In sostanza noi terroni d'Europa o siamo progressisti, cioè eredi dei comunisti, o siamo camicie nere indegne non solo di governare ma pure di esistere.
Il punto però non è questo. Qui si tratta di capire come mai gli inglesi, che non vivono certamente meglio di noi, hanno un comportamento pubblico più aderente alla civiltà. Io personalmente non mi trasferirei neanche morto a Londra, neppure se mi decuplicassero (improbabile) lo stipendio.

Però se considero che i britannici si accingono ad avere al vertice del governo la terza donna, mentre a noi tremano le vene al pensiero che la Meloni entri a Palazzo Chigi, mi domando perché sia così basso il nostro livello culturale. Converrete che siamo di fronte a un mistero mica tanto buffo.

 

 

 

Giorgia è insultata a sangue ogni giorno dalla stampa e dagli esponenti politici avversari, mentre Liz è venerata dalle persone della sua parte e rispettata da chi non la pensa come lei. L'unica cosa che mi viene in mente è che gli italiani, dal 1945 a oggi, non siano affatto evoluti. Hanno ancora ossessione dei manipoli e dell'olio di ricino, non solo, ma anche dopo la caduta del muro di Berlino e la morte del comunismo, non hanno capito che un Paese democratico in procinto di votare aspetta l'esito delle urne con compostezza, evitando violenze verbali e non solo verbali.

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