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Roberto Calderoli affossa il Pd: "Sanno di avere perso"

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Roberto Calderoli attacca il Pd di Enrico Letta e rilancia il presidenzialismo. "È la volta buona", dice il senatore della Lega in una intervista a La Stampa. "Io ho partecipato - aggiunge - a sei elezioni del capo dello Stato, la prima è stata quella di Oscar Luigi Scalfaro nel 1992. Ciò a cui ho assistito in quelle occasioni all'interno del Parlamento non l'ho visto nemmeno nelle peggiori assemblee di condominio e quindi credo che tutti si siano resi conto che questa formula ha fatto il suo tempo, non resta che l'elezione diretta del presidente della Repubblica".

 

 

Le possibilità che il governo di centrodestra cambierà la Costituzione senza il referendum sono concrete e lo dimostra proprio il Pd: "La Costituzione prevede che con il voto dei due terzi dei parlamentari si può cambiare la Carta senza referendum. Se i nostri padri costituenti hanno deciso così, un senso ci sarà. Ciò nonostante io credo che una riforma di ampia portata vada sottoposta comunque a un referendum popolare". Certo non sarà un percorso semplice perché "sul principio del presidenzialismo siamo tutti d'accordo. Sul ruolo del presidente, invece, si dovrà aprire un dibattito. Io sono per il modello francese". Ma per quanto riguarda l'allarme lanciato dal Pd, ribatte: "Devono essere convinti di aver già perso. Se già si prefigura il fatto che tutta l'opposizione avrà meno di un terzo dei parlamentari, qualche guaio devono averlo combinato". 

 

 

Quindi affonda direttamente il segretario dem: "Il Pd ha Letta, il leader dovrebbe essere un elemento trainante, ma nel loro caso è frenante", chiosa Calderoli. 

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