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Pd, falce e martello in piazza: Lega e FdI accusano, salta il silenzio elettorale

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E alla fine una bandiera comunista in piazza per il Pd spunta sempre. La pagina della Lega - Salvini premier su Instagram ha pubblicato un post con la foto del comizio dei dem a Piazza del Popolo a Roma. Tra la gente (poca) accorsa per ascoltare il segretario Enrico Letta, ecco comparire un vessillo dell'Unione sovietica con tanto di falce e martello (e immagine di Che Guevara al centro) accanto a quello del Pd.

Forse un residuato di qualche Concertone del Primo maggio, sicuramente imbarazzante considerando il maquillage operato dal Nazareno in questi anni. Da partito di sinistra a minestrone sempre più di centro, che nella sua pancia però serba ancora qualche ingrediente decisamente poco digeribile di radicalismo.

"Il Pd - denuncia il post della Lega - ha aperto questa campagna elettorale con un suo alto dirigente che grida per strada 'in ginocchio, vi ammazzo, vi sparo' (il riferimento è al capo di gabinetto del sindaco di Roma Gualtieri, Albino Ruberti, poi costretto alle dimissioni, ndr), è proseguita con le candidature di odiatori di Israele, si è caratterizzata per il fango, le falsità, la voglia di nuove tasse e più sbarchi, la scelta di evitare il confronto con la Lega. Ieri Letta ha chiuso con un flop in piazza del Popolo davanti a una bandiera dell'Unione sovietica. Il vessillo comunista è finalmente una piccola grande verità: ricorda a tutti qual è stato l'unico partito ad aver incassato dei rubli insanguinati, altro che ingerenze russe nel 2022. Domani decideranno gli italiani".

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Lega - Salvini Premier (@legaofficial)

 

 

Anche Fratelli d'Italia parte all'attacco di Letta: "Bandiere rosse con la falce e martello nella piazza del Popolo di Letta, autorizzate dai vertici del Partito democratico per ammissione degli stessi militanti che le sventolano festanti. Il coordinatore regionale del Pd Astorre, smentisca di aver autorizzato a portare in piazza i simboli di una dittatura cruenta e sanguinaria che ha prodotto milioni di morti nel mondo", sono le dure parole del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Francesco Lollobrigida. "Conoscendo la tradizione democratica del collega Astorre, siamo certi - aggiunge - che smentirà prontamente di aver permesso un tale sfregio e vorrà ribadire la sua posizione che lo ha visto storicamente e culturalmente agli antipodi delle posizioni che quelle bandiere rappresentano ed esprimono".

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