Berlusconi, soffiata decisiva su Salvini: "Perché vuole il Viminale"
"Non ho alcuno spirito di rivalsa. So di avere subito dei torti, ma mi hanno ampiamente risarcito gli italiani con l’affetto e il consenso che non hanno mai smesso di dimostrarmi". Così Silvio Berlusconi a proposito del suo ritorno in Parlamento, a distanza di nove anni dopo la decadenza da senatore. "Il problema giustizia esiste ed è grave, ma non è un problema personale", precisa il leader di Forza Italia in un'intervista a Il Giornale.
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Sulla formazione del nuovo governo, Berlusconi tiene a precisare che "il nostro sarà un governo politico che non rinuncerà a chiamare a raccolta le energie migliori del Paese, nell’economia, nella cultura, nella scienza, nell’impresa, nel lavoro. E alla guida dei ministeri dovranno andare persone che abbiano dimostrato concretamente di sapere realizzare gli obiettivo che si prepongono. Se saranno espressione dei partiti della coalizione questo garantirà un migliore raccordo fra l’attività di governo e quella della maggioranza che lo sostiene". Mentre, sul nodo dei ministri tecnici, rassicura: "Quello sui ministri tecnici o ministri politici è un dilemma che troppo spesso viene affrontato in modo sbagliato. Io credo che ogni governo sia un governo politico, perché si basa sulla fiducia del Parlamento".
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Quanto al rapporto con gli alleati il Cavaliere dichiara: “È importante che Forza Italia sia determinante sul piano dei numeri, ma ancora più determinante è la nostra funzione politica. Essere determinanti non significa ovviamente assumere un atteggiamento ricattatorio: non è nel nostro stile e non ce n’è bisogno perché i rapporti con gli alleati sono improntati a grande correttezza politica e cordialità personale". Si prospetta, dunque, una linea di grande apertura e dialogo, soprattutto in considerazione del fatto che "l'Europa si attende molto da noi e ci considera i garanti del prossimo governo".
In particolare, su Matteo Salvini e la polemica sollevata sulla sua nomina al Viminale, il leader di Fi osserva: “Non credo che faccia del ministero dell’Interno una questione personale. Credo che invece voglia la garanzia di una politica sull’immigrazione ferma e coerente. Una richiesta corretta, che condividiamo, anche se naturalmente non si possono ignorare i principi di umanità e di rispetto, che devono ispirare la nostra condotta, e che anche la Lega riconosce come giusti".
Infine, per quanto riguarda il rapporto con la futura premier, Berlusconi ribadisce il suo pieno appoggio e aggiunge che "Giorgia Meloni non ha bisogno dei miei consigli. Ha la determinazione e la lucidità necessarie per guidare il Paese in un momento così difficile. Noi naturalmente saremo al suo fianco, io personalmente sarò al suo fianco quando sarà utile farlo nell’interesse del Paese".