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Toti, pugnalata a Berlusconi: "Quello che non capisce"

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"Non credo a una strategia". Secondo Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria e leader di Italia al Centro, c'è una verità molto semplice dietro l'audio rubato a Silvio Berlusconi su Putin e Ucraina nel corso della riunione con i deputati di Forza Italia. L'ex premier, spiega Toti suo ex delfino, "non è mai stato incline al low profile e al politicamente corretto, e forse sottovaluta la gravità di certe affermazioni. Su argomenti delicati come la guerra frasi del genere possono creare problemi".

 

 



Intervistato dal quotidiano genovese Secolo XIX, Toti getta cupe ombre sul destino politico del futuro governo del centrodestra: "Più che le cancellerie, temo qualche signore di Wall Street che spostando un mouse può creare seri problemi a un paese indebitato come il nostro". Finora, infatti, le reazioni internazionali ufficiali da Washington o Bruxelles, anche se a Mosca la stampa russa filo-regime ha dato molto pese alle parole condiscendenti di Berlusconi nei confronti del presidente russo Vladimir Putin

 

 



Riguardo alla fase di fibrillazione politica, dalla rottura in Senato sul nome del presidente Ignazio La Russa (poi eletto con il "soccorso rosso" di 17 voti dell'opposizione) fino al tira-e-molla suo toto-ministri (il caso più spinoso sulla Giustizia, con Meloni che vuole Nordio e Berlusconi che ancora oggi ribadisce Casellati), Toti definisce la situazione "surreale. Se mettiamo in fila i singoli episodi delle ultime ore sembra di assistere a un reality show. Credo che le dichiarazioni di Berlusconi vadano contestualizzate, ma sono inopportune e improvvide. La più moderata, per contegno, sobrietà e riflessività, mi sembra proprio Giorgia Meloni". 

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