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Giancarlo Giorgetti ministro dell'Economia, trionfa la Lega lombarda

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Torna la Lega "lombarda" e soprattutto Giancarlo Giorgetti, numero 2 del Carroccio, si prede la poltrona più prestigiosa, pesante, "scomoda" e decisiva del lotto, il Ministero dell'Economia. Il segretario Matteo Salvini si è giocato al meglio le fiches che aveva in mano dopo il deludente risultato elettorale del 25 settembre, strappando cinque dicasteri di grande impatto politico e "identitario". E non è un dettaglio da poco quello della provenienza dei ministri leghisti, tutti lombardi. Un ritorno al passato, agli anni 90 quando la componente geografica "bossiana" era predominante. Due milanesi, Salvini stesso (alle Infrastrutture) e il professor Giuseppe Valditara all'Istruzione, un bergamasco come Roberto Calderoli, agli Affari regionali e autonomie, la comasca Alessandra Locatelli alla Disabilità e Giorgetti, da Cazzago Brabbia nel Varesotto. Salvini, peraltro, torna vicepremier come nel governo gialloverde del Conte 1. C'è da chiedersi a questo punto se la Lega veneta storcerà il naso o si accontenterà di avere Lorenzo Fontana come presidente della Camera.


GOVERNO MELONI: ECCO LA LISTA DEI MINISTRI

 

 

 

 Di certo, però, la scelta di Giorgetti all'Economia è significativa. Il più "governista" del Carroccio si trasferisce dal ministero dello Sviluppo economico, ruolo rivestito nel governo Draghi uscente, a via XX Settembre. A lui il compito di gestire e monitorare l'attuazione dei punti programmatici del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e trovare il delicato equilibrio tra contenimento del debito pubblico e taglio delle tasse, previsto dalla flat tax che fa parte del programma del centrodestra.

 

 

 



Da giovane frequenta il Fronte della Gioventù, legato a Msi, ma poi aderisce alla Lega Nord e nel 1995 è eletto sindaco di Cazzago Brabbia. Ha ottime entrature nel mondo "atlantista", perfetto dunque per le linee-guida di politica estera annunciate dalla premier Giorgia Meloni: fino al 2013 è componente della delegazione parlamentare italiana alla Nato con l'incarico di vice-presidente della Commissione Economia e Sicurezza. Nell'aprile 2013 è uno dei dieci saggi per le riforme nominati dal presidente Napolitano. per sbloccare l'impasse post-voto, mentre dal marzo 2014 presiede la parte italiana del Gruppo di Collaborazione fra la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America e la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana. Dal 2015 è vice-segretario federale della Lega Nord, sempre all'ombra di Salvini, ma con piena autonomia.

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