Meloni, Sallusti: oggi è un giorno rosa, come ha messo in fila gli uomini
È consuetudine dei giornali chic cambiare veste in occasione di giornate ritenute degne di tanto onore. L'ultima volta è stato il Corriere della Sera che il 4 giugno è andato in edicola stampato su carta verde in occasione della giornata mondiale dell'ambiente. Ecco, noi come noto non siamo per nulla chic, se non nella riconosciuta eleganza del nostro fondatore Vittorio Feltri. Oggi però vogliamo fare uno strappo alla regola e in onore della prima donna Presidente del Consiglio abbiamo deciso di colorare la prima pagina di rosa.
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Questo perché a nostro avviso oggi, 22 ottobre, per l'Italia è ben più dell'8 marzo, retorica festa delle donne. Si rompe un tabù e a romperlo non è l'ipocrita "parità dei sessi" cara alla sinistra bensì la concretezza e il coraggio delle destre. Vada come vada questo governo, la data di oggi rimarrà sui libri di storia, e non solo di quella politica, alla faccia di gufi e invidiosi. La cosa importante è che ciò accade fuori delle tristi quote rosa, lo strumento più maschilista inventato dagli uomini per tenere a bada le donne, le quali non capendo il trabocchetto lo invocano come scorciatoia quando invece dovrebbero disfarsene al più presto e cominciare a combattere, ribattere colpo su colpo all'arroganza maschile.
Giorgia Meloni infatti non è una "quota", è una donna che partendo dal basso ha messo in riga uomini e donne e per questo è stata scelta da uomini e donne di ogni colore e condizione sociale. In queste ultime settimane, dopo il risultato elettorale, la sinistra ha ripetuto fino alla nausea che quello che si insedia oggi è un governo nero. Noi sosteniamo, e oggi lo esibiamo, che altro che nero, questo è il primo vero governo rosa nel senso che piace a noi, cioè ammettendo - non senza rosicare- che una donna è stata più brava di noi ometti.
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Ma qui si chiude il capitolo celebrativo. Da oggi per noi Giorgia Meloni non sarà né uomo né donna ma solo il Presidente del Consiglio degli italiani e come tale, in attesa di rivincita che auguro a lei avvenga il più in là possibile, la giudicheremo giorno dopo giorno sui fatti e non per il genere. Il governo di centrodestra si insedia dopo 11 anni di assenza solo perché, a volte capita, "il popolo ha sempre ragione". Il popolo ha deciso, ora tocca a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi dimostrare di avere avuto ragione a volere testardamente arrivare dove sono oggi. Auguri.