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Sallusti: Non avere più Speranza ministro è già una vittoria

Alessandro Sallusti
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Gli irriducibili dell'emergenza Covid non sono meno pericolosi e fastidiosi degli irriducibili no vax. In entrambi i casi si assiste alla sospensione della ragione per affidarsi a paure e ideologie. A me la questione pare semplice: c'è stato un tempo per mettersi in riga e rispettare militarmente ordini e disposizioni, perché ogni giorno morivano un migliaio di persone, e c'è un tempo- l'attuale - per rompere quelle righe. Non c'è nessuna contraddizione; più banalmente, per dirla alla De Gregori «il nemico è scappato, è vinto, è battuto, dietro la collina non c'è più nessuno...». Intendiamoci, il virus circola ancora, come sanno molti di noi, che in questi giorni lo subiscono direttamente o indirettamente, ma non è più la brutta bestia che ci ha rovinato la vita per un paio di anni. Vuoi continuare a portare la mascherina? Libero di farlo. Pensi sia meglio fare una nuova vaccinazione? Procedi, ma basta obblighi.

 

 

 


Nei giorni scorsi un importante farmaceutico che stimo molto, a microfoni spenti, mi ha riassunto così la situazione: «Siamo entrati in una fase in cui ognuno, in base alla sua situazione clinica, deve essere aiutato da esperti, cioè dal suo medico, a pesare bene rischi e vantaggi. Imporre misure generalizzate oggi non ha più alcun senso scientifico e può addirittura essere pericoloso». Quella parola -"oggi" - non è detta a caso. Oggi è un'altra storia, probabilmente - secondo alcuni certamente - figlia delle misure adottate ieri, che con le buone e con le cattive hanno piegato la resistenza del virus.

 

 

 

 

Bene fa quindi il nuovo governo a smantellare con qualche settimana di anticipo sulla tabella di marcia già prevista da Draghi le ultime barricate ancora in essere. In quanto a regolare i conti, sono perplesso, se non di fronte a reali indizi di frode o malafede. È stata una guerra, per di più contro un nemico sconosciuto e imprevedibile nelle sue mosse. La storia insegna che la miglior medicina per risanare le ferite provocate da una guerra civile è l'amnistia su entrambi i fronti. Non avere più Speranza ministro della Sanità e i virologi a invadere le nostre vite è già una bella vittoria. Chiudiamola qui e andiamo avanti.

 

 

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