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Giorgio Mulè, pizzino alla Meloni: "Se la Chiesa cambia il Padre nostro..."

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Il decreto anti-rave ha sollevato perplessità anche all’interno di Forza Italia per il modo in cui è scritto. Per la verità anche il reintegro dei medici no-vax non ha incontrato il favore degli azzurri, che hanno alzato la mano all’interno del centrodestra per manifestare le loro perplessità. “Se la Chiesa ha cambiato il Padre nostro - ha dichiarato Giorgio Mulè - figuriamoci se non si può modificare in Parlamento il decreto del ministro Piantedosi”.

 

 

“Il decreto nasce da un’attività illegale - è stata la premessa del vicepresidente della Camera nell’intervista alla Stampa - sulla quale lo Stato doveva dare una risposta immediata. C’era la necessità e l’urgenza. In Parlamento si ragionerà sulla pena prevista, che per noi non deve essere superiore ai cinque anni”. Capitolo no-vax reintegrati negli ospedali: “Nutro molte perplessità. La stessa durezza che abbiamo mostrato  sul carcere ostativo dovevamo dimostrarla sulla vita delle persone, su questo non ci deve essere nessun tentennamento. È stato dato un esempio sbagliato”.

 

 

Nonostante ciò, Forza Italia ha comunque votato in Consiglio dei ministri: “Si tratta di un decreto. È importante comunque che i testi non vengano consegnati poche ore prima del Cdm. Sono provvedimenti che non vanno presi a scatola chiusa. Il ministro Nordio isolato? Se Meloni non è ricattabile, figuriamoci se un personaggio illustre come Carlo Nordio può essere commissariato”.

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