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Enrico Letta alla marcia della pace? Finisce male: fischi e insulti

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"Cambia rotta!", "Vattene": il segretario del Pd è stato contestato alla marcia per la pace in Ucraina organizzata a Roma. Proprio quando spunta in via Merulana, a 500 metri da piazza San Giovanni, ecco che partono le urla. Lo scrive Goffredo Buccini sul Corriere della Sera. Ad aspettare il leader dem sono anche le telecamere e i fotografi. "Sto benissimo. Nessun disagio - dice lui -. Dove c’è la pace c’è il Pd".

Qualche altro manifestante gli urla "fascista! Vai via, dopo l'invio delle armi, cosa ci stai a fare qui?". Prima che riesca a raggiungere la piazza, giungono altri fischi. Poi le transenne del servizio d’ordine si aprono e lui si "salva" dalle contestazioni. "Dentro, sotto il palco, il segretario parlotta un po’ col sindaco Gualtieri. Poi con Laura Locri. Ma resta in un angolo, come un corpo estraneo", scrive ancora Buccini. 

"Sono qui perché la pace è la cosa più importante di tutte - spiega Letta -. Siamo qui per dire la nostra, in silenzio, marciando, come credo sia giusto fare in questo momento per la pace, per l’Ucraina, perché finisca questa guerra e perché finisca l’invasione della Russia". Mentre nella Capitale succede questo, a Milano invece c'è il corteo "Slava Ukraini", che alla fine si ritroverà davanti all’Arco della Pace: la manifestazione è promossa dal Terzo polo con Matteo Renzi e Carlo Calenda.

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