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Giorgia Meloni "pescivendola schiavista"? Sallusti: chiamate l'ambulanza...

Alessandro Sallusti
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Una esperta di insalate, si definisce proprio «insalatologa», che dà della «pescivendola» al primo ministro Giorgia Meloni è l'ultima entrata nella grande famiglia dei democratici impegnati nella difesa civile di questo Paese. Ha scritto proprio così, «Meloni pescivendola», una raffinata giornalista scrittrice cattolica di sinistra, Jeanne Perego, che ha trovato il modo dopo una vita così così di avere il suo momento di gloria pubblica, non dico raggiungendo ma almeno avvicinando il guru Roberto Saviano e il suo «Meloni e Salvini bastardi». Una premier bastarda, pescivendola, ma pure «schiavista» secondo un altro pezzo da novanta del club degli intellettuali illuminati, e mi riferisco a Marco Travaglio che ieri ha titolato la prima pagina del suo giornale «Con la Meloni torna lo schiavismo» e altrettanto sobriamente all'interno «Meloni vuole l'Italia degli schiavi».

Bastarda, pescivendola, schiavista, se aggiungiamo pure le allusioni a «stragista» e a «mafiosa» pronunciate in parlamento da Roberto Scarpinato, ex pm ora senatore Cinque Stelle, che resta più da dire se non che è vero che questo Paese ha un grave problema con il suo sistema sanitario visto che lascia cittadini bisognosi di cure psichiatriche in balia di se stessi. Qui non serve un magistrato perché è vero - come piagnucola Saviano - che la questione non può essere risolta per via giudiziaria, no qui serve una ambulanza, i matti sono un pericolo non solo per gli altri ma anche per se stessi.

 

Io non sono preoccupato per Giorgia Meloni, io temo che da un momento all'altro la Perego, Saviano, Travaglio, Scarpinato ma anche la Murgia e tanti altri di quella compagnia di mattacchioni mettano in atto gesti di autolesionismo pur di non prendere coscienza che le destre hanno vinto le elezioni e che quindi governeranno fino a cinque anni secondo programma come avviene del resto in tutte le democrazie del mondo. Guardate che il problema è più serio di quanto appare, c'è un'intera classe di giornalisti, scrittori, magistrati per altro già falliti e perditempo che rimasta orfana è uscita di testa e non sa più dove sbatterla. Il governo non può fare finta di niente e girarsi dall'altra parte, occuparsi dei deboli e dei reietti è un suo compito istituzionale.

 

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