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Crisanti si dimette dopo il fango di Report su Zaia: "Lo inseguo per inchiodarlo"

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Dopo il fango di Report contro Luca Zaia, Andrea Crisanti ha dato le dimissioni dall'Università di Padova. "Una decisione legata all’inchiesta aperta dalla Procura di Padova sui test antigenici rapidi in base alla mia denuncia sulla loro affidabilità limitata al 70% degli esiti. Dal 31 dicembre 2022 cessa il mio rapporto di lavoro con l’Ateneo", conferma il microbiologo al Corriere della Sera. "Voglio essere libero di prendere ogni decisione che mi riguarda nell’ambito dell’inchiesta, senza creare imbarazzi all’Università da una parte e senza sentirmi condizionato dall’altra. Anche perché sto valutando l’eventuale rilevanza penale di intercettazioni riguardanti alcuni colleghi docenti. Continuerò l’attività scientifica e di ricerca con eventuali collaborazioni con altri centri".

 

 

E ancora: "Dichiarazioni di una gravità senza precedenti. Lo inseguo fino alla fine del mondo per inchiodarlo su qualsiasi responsabilità che ha nei miei confronti. Questo regime di intimidazione in questa Regione deve finire", ha detto il virologo alla rivista Mow, in risposta a quanto emerso dalla trasmissione di Rai tre condotta da Sigfrido Ranucci su alcune parole del governatore del Veneto, in una telefonata intercettata, in cui avrebbe parlato di portare il microbiologo, oggi senatore Pd, "allo schianto". Dichiarazioni dalle quali sembra emergere che l'esperto sarebbe stato preso di mira da Zaia per le proprie prese di posizione sulla gestione della pandemia e in particolare sui tamponi rapidi.

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