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Gianluca Vialli, Giorgia Meloni: "Soprattutto l'uomo"

 Giorgia Meloni

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Giorgia Meloni piange la morte di Gianluca Vialli: "Non dimenticheremo i tuoi i gol, le tue leggendarie rovesciate, la gioia e l’emozione che hai regalato all’intera Nazione in quell’abbraccio con Mancini dopo la vittoria dell’Europeo", scrive il presidente del Consiglio in un post pubblicato sui suoi profili social. "Ma non dimenticheremo soprattutto l’uomo. A Dio Gianluca Vialli, Re Leone in campo e nella vita".  "Che brutta, brutta notizia. Addio Campione, dentro e fuori dal campo, modello di un calcio che milioni di Italiani ricordano con amore e nostalgia", scrive il vicepremier Matteo Salvini, "Buon viaggio".

 

 

"Sorrisi, gioie e tanti gol, questo era e resta per tutti noi Gianluca Vialli. Un numero 9 indimenticabile. Ciao campione", lo saluta il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Dopo Sinisa e Pelé, un altro grande del calciatore ci lascia, stremato da una lotta di 5 anni contro il tumore al pancreas", commenta Luca Zaia, governatore del Veneto. "Vialli è stato un campione nella vita e nel campo e il suo esempio sarà per sempre un simbolo e una guida per le future generazioni di sportivi. Ai suoi familiari porgo le mie più sentite condoglianze".  "Capitano della mia Juve Campione d’Europa. Ciao Gianluca, riposa in pace", cinguetta il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

 

 

"Che grande tristezza. È una parte di tutti noi che se ne va oggi. Classe, passione ed eleganza. Come sempre lo abbiamo ammirato", commenta il segretario del Pd, Enrico Letta. "Gianluca Vialli ha affrontato i mesi più duri della sua vita, sfidando la malattia come gli avversari sul campo, con forza, tenacia, passione. Ci lascia prodezze e gioie sportive indimenticabili, ci lascia un grande esempio fuori dal campo. Ciao Gianluca", dice Giuseppe Conte.  "Per la mia generazione Gianluca Vialli è stato un campione non solo per i gol della nostra adolescenza ma anche per come ha affrontato la lotta contro il cancro. Mi piace ricordarlo nella notte di Wembley abbracciato al suo amico di sempre Mancini. Che la terra gli sia lieve", lo ricorda Matteo Renzi.
 

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