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Bonaccini, il nome sulla sua lista nera: chi non può rientrare nel Pd

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Gli uomini di Stefano Bonaccini avrebbero provato a ostacolare il rientro degli alleati di Articolo 1 nel Pd. Secondo un retroscena riportato da La Stampa hanno tentato in ogni modo di frenare l'accordo - poi raggiunto e chiuso - tra Nico Stumpo, braccio destro di Bersani, e Marco Meloni, braccio destro di Letta. Proprio Meloni, prima di siglare l'intesa ha ricevuto il via libera dallo stesso Bonaccini, il candidato favorito alla segreteria dem. 

 

 

L'accordo prevede dunque che i tesserati di Articolo 1 entro il 31 gennaio firmino un impegno a iscriversi al Pd quando partirà il tesseramento 2023. Quindi potranno votare con la tessera di Articolo 1, mentre gli iscritti del Pd al 2021 devono riscriversi entro il 31 gennaio al partito, altrimenti non avranno diritto di voto. In questo modo Bersani & Co potranno votare nei circoli per la "scrematura dei candidati da quattro a due, così come alle primarie del 26 febbraio". E avranno il diritto a far eleggere loro delegati nella nuova Assemblea nazionale, massimo organo dirigente del partito. Punto questo molto sensibile.

 

 

Da parte sua pare che Bersani sia furioso. "Noi vorremmo che i patti venissero rispettati. Vedremo che documento verrà votato in Assemblea e ci regoleremo", si sfoga Federico Fornaro, capogruppo alla Camera di Articolo 1. Nel partito "c'è forte imbarazzo". Ma in realtà la scelta di rinviare il varo del nuovo Manifesto dei valori "è stata accettata da tutti i candidati alle primarie: rinviare tutto a congresso concluso evita che il neo-eletto sia vincolato ad una linea politica prestabilita da altri". 

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