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Elly Schlein fuori controllo con il giornalista: "Ascolti..."

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Non dev'essere un momento facile per Elly Schlein. La candidata alla segreteria del Pd alle prossime primarie di febbraio è all'inseguimento, difficile, del favorito Stefano Bonaccini. Un derby, tra il governatore dell'Emilia Romagna e la sua vice, che passa anche dalla guerriglia sulle regole del voto, tra gazebo e modalità online. Tutto surreale, certo, ma il nervosismo è tangibile. Una prova Elly l'ha fornita in un nervoso faccia a faccia con un giornalista della Stampa a Milano. 

 

 

 



Poche ore prima Bonaccini aveva annunciato di essere pronto a riaprire le porte del partito a due scissionisti storici e assai ingombranti, Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema. Molti militanti sembrano contrari a questo scenario, ma il giornalista ne chiede conto direttamente alla Schlein, che alle spalle è sostenuta da buona parte dei "mammasantissima" della ex Ditta.

 

 

 

Replica assai piccata dell'ex attivista nonché punto di riferimento delle Sardine (fu scelta come vice da Bonaccini proprio per questo): "Ascolti - si rivolge in malo modo all'inviato della Stampa -, sono qui per parlare di Milano, se vuole un'intervista le do il numero del mio portavoce che ora non è presente...". "Non era un'intervista - commenta il cronista oggi sul quotidiano torinese diretto da Massimo Giannini -, ma una semplice domanda. Serve il portavoce?".

 

 

 

Evidentemente la Schlein fatica a reggere la tensione di queste settimane, o forse annusa aria di sconfitta. Anche per questo continua a ribadire che nel Pd non c'è alcun rischio di scissione, a prescindere dal risultato del congresso e delle primarie. E anche il suo appello, piuttosto scolastico, a una guida "più plurale che non abbia paura di circondarsi di chi è più competente e non di chi è più fedele" risulta più che altro un modo per tirare a sé l'elettorato meno radicale e più scettico.

 

 

 

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