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Reddito di cittadinanza e barca a vela: l'uomo che affonda il M5s

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Altro scandalo e altro imbarazzo per il Movimento 5 Stelle. Un signore percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo proprietario di una barca a vela. A scoprirlo sono stati i finanzieri della sezione Operativa navale di Milazzo (Messina) nell'ambito dell'attività di controllo economico del litorale. Per eludere il Fisco, l'uomo aveva immatricolato l'imbarcazione in Belgio, omettendo di indicare il bene nella dichiarazione dei redditi fra gli investimenti patrimoniali e le attività finanziarie detenute all'estero, riuscendo così a intascare indebitamente il sussidio statale. Il proprietario, un cittadino italiano, è stato segnalato all'autorità giudiziaria e all'Inps per l'interruzione dell'erogazione del beneficio nonché per l'avvio delle procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite (oltre 15.000 euro in poco meno di due anni). La vicenda, sconcertante, si aggiunge al lunghissimo dossier sulla mancanza di controlli nell'assegnazione del sussidio, misura-bandiera dei 5 Stelle la cui difesa a spada tratta è stata, di fatto, il filo conduttore dell'ultima campagna elettorale di Giuseppe Conte, soprattutto nel Mezzogiorno. Una difesa, è il caso di dirlo, oltre ogni evidenza.

 

 

 

 

Da Fratelli d'Italia attaccano e parlano di "vergogna". "La scoperta di un percettore proprietario di un'imbarcazione a vela, dimostra per l'ennesima volta la necessità di superare il reddito di cittadinanza. Anche oggi abbiamo la conferma che il meccanismo delle autocertificazioni ha dato ampia agibilità a coloro che vogliono truffare lo Stato. La lotta alla povertà è una priorità, un tema che va affrontato con serietà e senza soluzioni di bandiera come fatto con il RdC - spiega il viceministro al Lavoro e alle Politiche Sociali e deputato FdI Maria Teresa Bellucci -. Bene quindi i controlli della Guardia di Finanza, ma è evidente che bisogna intervenire a monte".

 

 

 

"Questo fatto di cronaca, avvenuto a Milazzo  - conclude la meloniana -, è l'ultimo episodio di una lunga serie che - anche nella giornata di ieri - ha portato alla luce truffe allo Stato per circa 1.180.000 euro nell'ambito di una sola operazione. Come già rimarcato, non è più tempo di parlare di semplici furbetti del reddito, ma di veri e propri truffatori che vogliono appropriarsi di risorse pagate con le tasse degli italiani". 

 

 

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