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Bella ma', Fini sulla Meloni: "L'ho allevata? No, allevo i miei figli"

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Gianfraco Fini si racconta a Bella Ma con Pierlugi Diaco. L'ex leader di An parla di Giorgia Meloni e di fatto spiega qual è a suo dire la più grande qualità del premier. Ma prima di incensare la Meloni, Fini interrompe Diaco che aveva presnetato l'ex presidente della Camera come colui che "ha allevato la leader di Fratelli d'Italia". La risposta di Fini è abbastanza netta: "Io non ho allevato nessuno, diciamolo chiaramente. Al massimo ho allevato i miei tre figli". A questo punto arriva una frase chiara sulla Meloni in cui l'ex leader di An di fatto elogia il premier: "La sua più grande qualità è che quando si sente impreparata, studia". A questo punto, Fini parla anche della Giornata della Memoria e di quel suo viaggio in Israele nel 2003 quando definì il Fascismo come "il male assoluto": "Le immagini di quel viaggio mi emozionano ancora oggi. Sapendo esattamente quello che è accaduto dal 1938 al 1945 con le leggi razziali, se si ha un minimo di coscienza, ci si deve commuovere. Per chi è stato il segretario del Movimento Sociale, quindi il capo della destra politica italiana, era un dovere morale chiudere quella pagina in maniera definitiva e ammettere le responsabilità del Fascismo. Se uno vuole essere onesto con sé stesso e con il passato deve dire la verità".

Infine Fini parla anche delle possibili riforme istituzionali: "Le Regioni, che sono state istituite nel 1970, oggi hanno un ruolo molto importante nella vita della Repubblica. Si sta discutendo tra l'altro dell'autonomia, cosiddetta, differenziata. E allora perché non pensare di guardare un po’ in Europa, dove per esempio c’è il modello tedesco, che prevede il Bundestag, equivalente della nostra Camera dei Deputati, e poi c'è il Bundesrat, che loro chiamano Camera dei Lander, ovvero delle Regioni. Ovviamente questo è un modello che non può essere trasferito automaticamente in Italia, ma secondo me può funzionare proprio perché portando le istanze regionali al livello più elevato del secondo ramo del Parlamento si garantirebbe forse di più quella coesione nazionale, che è uno dei valori costituzionali che non può mai essere messo in discussione. Il divario tra Nord e Sud è nella logica delle cose, siamo quindi sicuri che dare più potere ad alcune Regioni non significhi aggravare ancora di più quel divario? Secondo me, quindi, un Senato delle Regioni potrebbe essere un buon antidoto".


 

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